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NBA 2020: tra il coronavirus e una stagione che in molti vogliono riprendere per concluderla

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Al momento la stagione 2019-2020 della NBA è ferma, perché la pandemia di coronavirus ha attecchito tra i giocatori (al momento i positivi sono dieci), ma nessuno sembra voler rinunciare alla sua conclusione, in un futuro vicino (improbabile) o di medio termine (una possibilità più realistica).

Sono molti i proprietari estremamente fiduciosi circa la possibilità di ricominciare, non si sa ancora bene come, ma comunque di rimettere in moto una stagione che, per forza di cose, andrà per tempi lunghissimi, i più lunghi mai visti nella storia della lega. Qualche parere discordante, però, c’è, nella persona di Jared Dudley dei Los Angeles Lakers, che giorno dopo giorno si mostra sempre più pessimista sulla possibilità che si ritorni sui parquet. Nel frattempo è stato smentito un ritorno di Dario Saric in Croazia, mentre Ricky Rubio non è in grado di ritornare in Spagna ad oggi.

Intanto le perdite economiche ci sono, e sono rilevanti: come spiega Davide Chinellato della Gazzetta dello Sport, si parla di un dato che, al 15 aprile (giorno teorico, ma non più praticabile, di conclusione della regular season) si attesta sulle 259 partite cancellate e sul mezzo miliardo di dollari bruciato dai mancati incassi.

Adam Silver, ad ogni modo, si è detto ottimista per natura. Nessuna opzione è esclusa, nemmeno le Finals nel mese di agosto, ma prima bisogna aspettare l’evoluzione della pandemia.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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