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Novella Calligaris, l’antesignana del nuoto italiano. Tre lampi azzurri nel buio del Massacro di Monaco

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Monaco 1972: l’Olimpiade in cui sport e terrorismo incrociarono drammaticamente le loro strade, in cui fu violata la millenaria tradizione di pace che ha accompagnato i Giochi dai tempi dell’Antica Grecia. Ancora non c’era alcuna avvisaglia di quello che sarebbe accaduto pochi giorni dopo, la strage seguita all’irruzione dei terroristi palestinesi di Settembre Nero all’interno della palazzina del villaggio olimpico che ospitava gli atleti israeliani con un epilogo tragico di 17 morti, quando uno “scricciolo” azzurro di 48 kg di peso fece letteralmente innamorare l’Italia che fino a quel momento in piscina aveva raccolto ben poco a livello olimpico.

Uno scricciolo dal punto di vista fisico, una gigante in acqua: Novella Calligaris che fu capace in quella edizione dei Giochi di mettersi al collo ben tre medaglie, in un momento storico in cui per salire sul podio mondiale e olimpico ci volevano campioni veri, vista la concorrenza spietata che sarebbe cresciuta in modo esponenziale da lì a poco con l’intervento del governo della DDR che scelse i due sport olimpici per eccellenza per imporre una propaganda che costò carissima a gran parte delle sue atlete, sfigurate dagli ormoni e dalle pillole azzurre di Oral Turinabol.

Nel 1972 Novella Calligaris ha 18 anni e non è alla sua prima esperienza olimpica, avendo già partecipato ai Giochi del 1968 a Città del Messico all’età di 13 anni: tre eliminazioni in batteria ma un’esperienza straordinaria in vista di ciò che sarebbe accaduto quattro anni dopo. A 14 anni, nel 1969, la minuta nuotatrice padovana ottiene il primo record europeo nuotando con 9’38″00 negli 800 stile libero: si tratta del primo di ventuno primati continentali che stabilirà in carriera. Nel 1970 a Barcellona sale sul terzo gradino del podio continentale degli 800 stile libero, mentre nel 1971 fa incetta di ori (ben tre, 200, 400 e 4×100 stile libero) ai Giochi del Mediterraneo di Smirne, aggiungendo anche un bronzo in una distanza per lei insolita, i 100 stile.

A Monaco 1972 Novella Calligaris ci arriva da primatista europea dei 400 e 800 stile libero e a questi due record aggiunge anche quello dei 1500 stile libero che però non sono specialità olimpica. L’attesa, dunque, per le sue prestazioni nell’appuntamento olimpico cresce a vista d’occhio come mai era accaduto in precedenza per un nuotatore italiano.

Il giorno più atteso è il 30 agosto 1972 quando Novella Calligaris entra in vasca per la sua prima finale olimpica: la distanza è quella dei 400 stile libero e nessuna delle rivali era stata mai protagonista prima di una finale sulla stessa distanza (del resto le carriere, soprattutto in campo femminile, in quei tempi erano piuttosto brevi e anche quella della nuotatrice azzurra lo fu, visto che gareggiò per sole sei stagioni). Le avversarie più temute alla vigilia erano la australiana Shane Gould, che aveva appena fallito l’appuntamento con l’oro più atteso, quello dei 100 stile libero e la giovanissima statunitense Shirley Babashoff. L’australiana fa gara a sè, lascia la compagnia delle rivali e vola verso l’oro tanto atteso, mentre alle spalle le carte si sparigliano a 100 metri dal traguardo quando l’azzurra ingaggia una lotta epica con la tedesca dell’Est Gudrun Wegner, di un anno più giovane di lei e destinata a pagare un dazio carissimo, la vita, all’età di 50 anni, alle pratiche ben note a cui fu sottoposta, come tutte le sue compagne di squadra. Novella Calligaris affianca la rivale ai 50 metri, la supera e resiste al suo ritorno andando a conquistare la prima medaglia della storia del nuoto azzurro con il tempo di 4’22″44, nuovo record europeo.

Il giorno dopo Novella Calligaris conquista la finale dei 400 misti, gara in cui fino a quel momento aveva raccolto meno soddisfazioni a livello internazionale, rispetto al mezzofondo dello stile libero ma la straordinaria condizione dell’azzurra fa la differenza in una gara di livello eccezionale. A vincere è ancora una volta un’australiana, Gail Neall, originaria di Gordon, un sobborgo si Sydney che prende il comando delle operazioni alla seconda vasca e riesce a respingere l’assalto nell’ultima parte di gara a stile libero della favorita statunitense Leslie Cliff, migliorandosi di oltre sette secondi e strappando il record del mondo con 5’02″97, a Claudia Kolb. Non lontano dalle due litiganti per l’oro si dipanò la gara di Novella Calligaris che conquista la medaglia di bronzo con il tempo di 5’03″99 (record europeo), a quattro decimi dall’argento ma con un vantaggio abissale, di quasi due secondi, sulla statunitense Bartz, quarta classificata.

Ma l’Olimpiade di Novella Calligaris non è finita qui perchè il 3 settembre, alla vigilia del truce attentato palestinese, l’azzurre chiude la sua seconda e ultima avventura a Cinque Cerchi con un’altra medaglia, il bronzo negli 800 stile libero, stavolta con un pizzico di rammarico perchè per 500 metri l’azzurra prende il comando delle operazioni e sembra in grado di puntare all’oro ma nell’ultima parte di gara paga duramente il ritmo tenuto in precedenza e si vede superata dalla statunitense Rothammer che va a vincere l’oro con il nuovo record del mondo (8’53″68) e dalla australiana Gould che si aggiudica l’argento. Il terzo posto è suo con una fatica immane nel finale per resistere al ritorno anche della seconda statunitense, Ann Simmons che chiude 16 centesimi dopo l’italiana che comunque fa segnare il nuovo record europeo con 8’57″46

Quei cinque giorni nella piscina bavarese hanno cambiato la storia del nuoto italiano, entrato ufficialmente in un’altra dimensone grazie a quello “scricciolo” che un anno dopo si sarebbe presa la soddisfazione di vincere l’oro negli 800 stile libero alla prima edizione dei Mondiali di Belgrado (dopo i due bronzi nei 400 stile libero e nei 400 misti) con un fantastico record del mondo (8’52″97), diventando la prima italiana a detenere un primato mondiale nel nuoto e provocando la standing ovation dello stadio olimpico in cui, il 9 settembre 1973, sta andando in scena nientemeno che il derby Roma-Lazio. Per un attimo tutti i tifosi romanisti e laziali, accomunati dal messaggio lanciato sul tabellone luminoso della vittoria iridata della nuotatrice italiana, si alza in piedi e inizia un applauso lunghissimo e fragoroso che di fatto è la firma indelebile sull’immortalità delle imprese di Novella Calligaris.

La nuotatrice padovana chiuderà un anno dopo la sua carriera, evitando di essere investita dal “ciclone” della Germania Est e intraprenderà la carriera altrettanto gloriosa di dirigente sportiva prima e giornalista poi, attività che svolge tuttora per RaiNews 24 al seguito delle più importanti manifestazioni di nuoto e sportive in generale: uno “scricciolo” che, anche con il microfono in mano, riesce a tener testa ai giganti del nuoto di oggi.

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