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Nuoto
Nuoto, Olimpiadi Tokyo 2020: gli azzurri da medaglia, ma manca la carta sicura da oro
Complicato pensare al 26 luglio a qualcosa che non parli di contagi, decessi, terapia intensiva e quarantena. La nostra quotidianità è questa, ma il bello delle visioni in prospettiva è che tutto può essere possibile e tutto può accadere. Animati da ottimismo, dunque, si guarda ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e il pensiero va alle gare in piscine che dal 26 luglio citato al 2 agosto caratterizzeranno il darsi in vasca. L’Italia ci arriva con il sorriso perché il Mondiale 2019 a Gwangju è stato il migliore di sempre senza se e senza ma: 3 ori, 2 argenti 3 bronzi, 23 finalisti e 19 primati nazionali.
PODI (8)
ORO Simona Quadarella nei 1500
ORO Gregorio Paltrinieri negli 800 sl
ORO Federica Pellegrini nei 200 sl
ARGENTO Simona Quadarella negli 800 sl
ARGENTO Benedetta Pilato nei 50 rana
BRONZO Gabriele Detti nei 400 sl
BRONZO Martina Carraro nei 100 rana
BRONZO Gregorio Paltrinieri nei 1500 stile libero
FINALISTI (23)
1 – Filippo Megli (200 stile libero uomini)
2 – Gabriele Detti (400 stile libero uomini)
3 – Marco De Tullio (400 stile libero uomini)
4 – Gregorio Paltrinieri (800 stile libero uomini)
5 – Gabriele Detti (800 stile libero uomini)
6 – Gregorio Paltrinieri (1500 stile libero uomini)
7 – Domenico Acerenza (1500 stile libero uomini)
8 – Fabio Scozzoli (50 rana uomini)
9 – Federico Burdisso (200 farfalla uomini)
10 – Italia (4×100 stile libero uomini)
11 – Italia (4×200 stile libero uomini)
12 – Federica Pellegrini (200 stile libero donne)
13 – Simona Quadarella (800 stile libero donne)
14 – Simona Quadarella (1500 stile libero donne)
15 – Margherita Panziera (200 dorso donne)
16 – Benedetta Pilato (50 rana donne)
17 – Martina Carraro (50 rana donne)
18 – Martina Carraro (100 rana donne)
19 – Arianna Castiglioni (100 rana donne)
20 – Elena Di Liddo (100 farfalla donne)
21 – Italia (4×100 mista donne)
22 – Italia (4×100 sl mista)
23 – Italia (4×100 mista mixed)
PRIMATI ITALIANI (19)
400 stile libero uomini – Gabriele Detti (3’43″23)
100 farfalla donne – Elena Di Liddo (57″18); Elena Di Liddo (57″04)
4×100 stile libero uomini – Italia 3’11″39
100 rana donne – Martina Carraro 1’06″39; Arianna Castiglioni 1’06″39; Martina Carraro 1’06″36
200 stile libero uomini – Filippo Megli 1’45″76; Filippo Megli 1’45″57
1500 stile libero donne – Simona Quadarella 15’40″89
50 rana uomini – Fabio Scozzoli 26″70
4×100 mista mixed – Italia 3’44″38; Italia 3’43″27
800 stile libero uomini – Gregorio Paltrinieri 7’39″23 (record europeo)
200 farfalla uomini – Federico Burdisso 1’54″39
4×200 stile libero uomini – Italia 7’02″01
50 rana donne – Benedetta Pilato 29″98
800 stile libero donne – Simona Quadarella 8’14″99
4×100 mista donne – Italia 3’56″50
E’ chiaro che le Olimpiadi sono un altro mondo perché in quella competizione si va decisamente più forte e tutti finalizzano il quadriennio di lavoro a quel che sarà a Cinque Cerchi. Ovviamente, quanto sta avvenendo per l’emergenza Coronavirus ha creato non pochi disagi agli atleti, che dal 17 al 21 marzo avrebbero dovuto gareggiare negli Assoluti primaverili per conquistare i pass olimpici. Al momento sono Nicolò Martinenghi (100 rana), Simona Quadarella (1500 stile libero), Margherita Panziera (200 dorso), Gregorio Paltrinieri (1500 stile libero e 10 km), la 4×100 stile libero uomini, la 4×100 mista mista, la 4×200 stile libero uomini e la 4×100 mista donne ad avere già in tasca il biglietto per il Giappone. Per atleti come Federica Pellegrini, Gabriele Detti, Martina Carraro, Arianna Castiglioni, Benedetta Pilato e Fabio Scozzoli ciò non c’è ufficialmente e spetterà al direttore tecnico Cesare Butini sbrogliare questa matassa. Considerando, comunque, che alcuni di questi nuotatori saranno ai Giochi, anche sulla base dei risultati nei Mondiali citati (eventualmente), ci si chiede: quali potranno essere le carte da medaglia?
Le possibilità non mancano, ma probabilmente non c’è l’atleta che parte coi favori del pronostico nella propria specialità. Nel settore maschile i nomi sono quelli dei “Gemelli diversi”. Paltrinieri è reduce da una rassegna iridata di “esperimenti” nella quale si è cimentato in due settimane intense di gare, tra acque libere e piscina, ottenendo un oro negli 800 stile libero, un argento nella staffetta del fondo e un bronzo nei 1500 sl. Greg ha interrotto il digiuno da vittorie nella sua gara (1500 sl) agli Europei in vasca corta, vincendo in maniera diversa dal solito. Il carpigiano ha potenzialmente due chance per centrare il successo negli 800 e nei 1500 sl, ma è chiaro che il tedesco Florian Wellbrock (campione del mondo nei 1500 sl in Corea del Sud) e l’ucraino Mykhailo Romanchuk (argento iridato nei 1500 sl) sono avversari da tenere in grande considerazione.
Per quanto riguarda Detti, il livornese difenderà i due bronzi nei 400 e nei 1500 sl di Rio e, probabilmente, per questa edizione dei Giochi, punterà sempre alle otto vasche e agli 800 sl, distanza nella quale seppe laurearsi campione del mondo nel 2017 a Budapest. L’assenza nei 400 sl di Sun Yang per squalifica apre il campo a un gran numero d’atleti, con il campione olimpico in carica Mack Horton e il lituano Danas Rapsys che sembrano avere le migliori credenziali. Il toscano, però, cercherà di tirar fuori il 100% e di regalarsi un doppio podio, rivaleggiando con l’amico Paltrinieri (negli 800 sl).
In campo maschile, vi potrebbe essere un Martinenghi capace di stupire nei 100 rana, ma il livello è veramente alto. Al di là del britannico Adam Peaty, ancora su un altro pianeta per gli altri, tantissimi atleti hanno fatto vedere già in questa fase della stagione tempi notevolissimi: l’olandese Arno Kamminga (fortissimo anche nei 200 rana) e il bielorusso Ilya Shymanovich fanno parte del club. Tuttavia, quel 58″75 di Riccione potrebbe essere una tappa di transito per il lombardo che, qualora riuscisse a migliorare ulteriormente, potrebbe farci divertire. Un discorso simile riguarda le due staffette 4×100 e 4×200 sl perché quei quarti posti nei Mondiali a un tiro di schioppo dal podio sono un dato non trascurabile. Vero è che Stati Uniti, Russia e Australia sembrano avere una marcia in più. Da chiarire la posizione degli atleti russi per le questioni doping in vista delle Olimpiadi.
In campo femminile, i nomi sono tre: Simona Quadarella, Federica Pellegrini e Martina Carraro. Quadarella e Pellegrini avranno, come è ben noto, un’avversaria in comune, ovvero l’americana Katie Ledecky, già capace di nuotare crono molto veloci e di guadagnarsi la vetta delle graduatorie mondiali dai 200 ai 1500 sl. Tuttavia per le due azzurre la voglia di competere è molta: la campionessa di Spinea vuol essere protagonista alla sua quinta partecipazione olimpica, arrivandoci da campionessa in carica dei 200 sl (gara nella quale Ledecky non era presente per problemi fisici). La romana, dopo aver fallito il pass a Rio 2016, inquadra questi Giochi come quelli del riscatto, volendo confrontarsi con Ledecky negli 800 e nei 1500 sl fino alla fine. L’azzurra a Gwangju ha ottenuto un oro (1500 sl, finale senza Ledecky) e un argento iridato (alle spalle di Ledecky) e a Tokyo l’ambizione è di battagliare contro la fuoriclasse americana. Vero è che vi saranno anche altre avversarie: nei 200 sl l’australiana Ariarne Titmus, la svedese Sarah Sjöström, la rappresentante di Hong Kong Siobhan Haughey e la cinese Junxuan Yang; negli 800 e nei 1500 sl l’altra americana Leah Smith, la cinese Jianjiahe Wang e la tedesca Sarah Kohler.
Nella rana, Carraro si è tinta di bronzo a Gwangju e ha vinto l’oro continentale in corta a Glasgow. Le sue convinzioni sono molte allo stato attuale, anche se dovrà guardarsi in casa da Castiglioni e dall’enfant prodige Pilato. Tuttavia, la ligure pare avere delle basi più solide e quindi potrebbe essere lei quella che si giocherà qualcosa di bello a Tokyo, immaginando che l’americana Lilly King e la russa Julija Efimova saranno decisamente avanti. Sempre in campo femminile, ci si aspettano ottime cose da Panziera nei 200 dorso. La veneta è stata tra le delusioni della rassegna iridata e ha grandi motivazioni per ambire al podio. L’americana Regan Smith (primatista del mondo e oro iridato) pare essere fuori portata, mentre l’australiana Kaylee McKeown e l’altra statunitense Kathleen Baker sembrano sui livelli dell’azzurra, in lizza per la top-3.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse