Nuoto
Nuoto, quali azzurri verrebbero penalizzati dal rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 e quali avvantaggiati
Un eventuale rinvio delle Olimpiadi di Tokyo a causa del Coronavirus sarebbe un colpo durissimo per tutti gli atleti che stanno preparando da anni l’appuntamento a Cinque Cerchi, molti dei quali hanno già la qualificazione in tasca, mentre altri l’avrebbero conquistata proprio in questi giorni.
Il movimento azzurro del nuoto è reduce da un Mondiale a Gwangju che definire strepitoso non è esagerato: tre ori, due argenti, tre bronzi nelle gare in piscina, 24 posti finale, numeri mai visti prima e l’anno 2020 per molti degli atleti di punta del movimento italiano doveva essere quello centrale della carriera ma solo un’atleta ha annunciato in anticipo la sua intenzione di fermarsi dopo Tokyo 2020, Federica Pellegrini, mentre per tutti i nuotatori d’èlite Tokyo non sarà un capolinea. I più esperti, quelli un po’ in là con gli anni, hanno trovato in Roma 2022 un nuovo stimolo per proseguire la loro carriera e non appendere la cuffia al chiodo e quindi uno spostamento di uno o due anni dei Giochi non cambierebbe granchè, anche se, superati i 30 anni, per molti ogni stagione che passa porta ad un aumento dei rischi di problemi fisici per quella inevitabile “usura” agonistica a cui quasi nessuno riesce a sottrarsi.
Per tutti gli altri la situazione varierebbe poco o nulla ma forse qualcosa cambia anche per loro perché il nuoto è una disciplina che ben si presta ad exploit dei più giovani, basti pensare, guardando a Gwangju, all’argento nei 50 rana della quattordicenne Benedetta Pilato, che l’anno prima era conosciuta a malapena tra i talent scout italiani, oppure all’oro con record del mondo nei 200 dorso della diciassettenne statunitense Regan Smith, già conosciuta ad alti livelli, è vero, ma che nessuno pensava capace di tale impresa. Insomma se i vari Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti, Simona Quadarella, Martina Carraro, Margherita Panziera, Elena Di Liddo, tanto per citare le carte da medaglia principali per l’Italnuoto a Tokyo 2020, hanno tutte le possibilità di restare sugli altissimi livelli raggiunti finora, potrebbe invece diventare molto più “trafficato” di oggi il panorama dei rivali e dunque calare vistosamente la possibilità di medaglia. Stessa cosa varrebbe per i più esperti, di cui Federica Pellegrini è l’esponente principale ma non dimentichiamo atleti del calibro di Fabio Scozzoli, Ilaria Bianchi (a caccia della quarta Olimpiade) e Luca Dotto, tanto per fare altri nomi di tre finalisti olimpici (Dotto in staffetta) e di pluri-medagliati europei e mondiali.
Un anno o due anni in più potrebbe giocare a favore, invece, delle realtà emergenti molto interessanti del nuoto azzurro, a partire dalla 4×200 stile libero che ha già raggiunto un livello di eccellenza ma che avrebbe il tempo per fare quell’ulteriore salto di qualità che serve per dare l’assalto al podio. I componenti sono giovani e hanno dimostrato di avere ampi margini di miglioramento, così come un ulteriore salto di qualità si attende da Federico Burdisso, che ha iniziato la sua avventura americana ma vuole e può essere grande protagonista nelle prossime stagioni dei 200 farfalla, ovviamente da Benedetta Pilato, in chiave 100 rana e anche dall’enfant prodige più enigmatico del nuoto azzurro, Thomas Ceccon, il cui tempo della maturazione è arrivato e nei prossimi anni potrebbe portare risultati importanti. Il tutto senza contare che due anni fa gli ultimi atleti nominati gran parte dei lettori non li conoscevano nemmeno e dunque non è escluso che qualcuno degli azzurri che in questa stagione faccia bene a livello giovanile, poi riesca ad esplodere anche a livello assoluto, conquistandosi un posto fra i grandissimi.
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Foto Lapresse
OLIMPIONICO
20 Marzo 2020 at 14:20
Articolo molto interessante: complimenti ! ITALIA ! OLIMPIA !
Fabio90
20 Marzo 2020 at 13:10
Cambierebbe poco o nulla? Cambierebbe tantissimo, ci sono atleti che ora potrebbero essere oro e che tra 1 anno nemmeno in finale arriverebbero magari, non scherzimo, il cambiamento ci sarebbe eccome, per tutti nel bene o nel male.