Tokyo 2021
Olimpiadi, la maledizione di Tokyo. Dall’edizione 1940 non disputata alla pandemia del coronavirus 2020
Nella giornata odierna il Cio e il governo giapponese hanno ufficialmente comunicato che, a causa della pandemia del virus Covid-19 attualmente in atto, i Giochi olimpici di Tokyo 2020 sono stati rinviati al 2021. Il fatto inquietante è che si tratta della seconda volta nella storia in cui il destino mette i bastoni tra le ruote allo svolgimento della manifestazione a Cinque cerchi nella capitale nipponica. L’evento si era già verificato, seppur in maniera più drastica, per l’edizione del 1940.
Nel luglio del 1936 Tokyo ottenne, a sorpresa, l’organizzazione dei Giochi della XII Olimpiade. Si trattò di un accadimento epocale, perché fino a quel momento i Giochi erano andati in scena esclusivamente in nazioni occidentali. Nel Sol Levante cominciarono subito i preparativi per l’evento, programmato dal 21 settembre al 6 ottobre 1940. La manifestazione avrebbe infatti dovuto permettere al Giappone di legittimare definitivamente il proprio status di Paese moderno e industrializzato, al pari dell’Europa e degli Stati Uniti.
Tuttavia, nell’estate del 1937, i sempre più tesi rapporti tra l’Impero giapponese e la Repubblica di Cina sfociarono nella guerra aperta. Cominciò così quella che oggi conosciamo come la seconda guerra sino-giapponese. Ben presto, in tutto il mondo, si iniziò a dubitare della possibilità di tenere i Giochi olimpici del 1940 proprio a Tokyo. In ogni caso, nel marzo del 1938, il governo nipponico rassicurò il Cio, affermando che la manifestazione si sarebbe tenuta come da programma.
In realtà, la situazione stava precipitando. L’esercito giapponese aveva sottovalutato la capacità di resistenza dei cinesi e il conflitto, che secondo i piani iniziali sarebbe dovuto durare pochi mesi, si stava trascinando drammaticamente. I militari avevano bisogno di risorse e cominciarono a effettuare pressioni affinché tutte le strutture necessarie allo svolgimento dei Giochi venissero costruite in legno, poiché i metalli dovevano essere utilizzati allo scopo di produrre armi e munizioni per lo sforzo bellico! Alfine, nel luglio del 1938, il governo nipponico annunciò la propria rinuncia all’appuntamento.
Il Cio corse allora ai ripari. I Giochi olimpici del 1940 non vennero cancellati, né rinviati, anzi vennero addirittura anticipati! Infatti si decise di trasferirli a Helsinki, la città battuta da Tokyo nel ballottaggio, e di disputare l’evento dal 20 luglio al 4 agosto (quindi due mesi prima rispetto al programma del Giappone). In realtà, neppure la capitale finlandese poté organizzare alcunché, visto che l’Europa venne sconvolta dall’inizio della seconda guerra mondiale.
Dunque, in questo 2020 stiamo assistendo a un copione ben diverso rispetto a quello legato all’edizione del 1940. Innanzitutto, per quanto gli eventi contemporanei siano preoccupanti, non è una guerra a mettere i bastoni tra le ruote alle Olimpiadi di Tokyo. Inoltre, la decisione di rinviarli (e non di cancellarli) è stata presa di concerto con il Cio.
La speranza di tutti è che stavolta la capitale giapponese, prima di avere la “sua” edizione dei Giochi, debba attendere davvero solamente un anno, senza essere costretta ad aspettarne ben ventiquattro come accaduto dopo la rinuncia di cui sopra. Infatti, le Olimpiadi arriveranno a Tokyo per la prima volta solamente nel 1964. Quantomeno quell’edizione si disputò regolarmente ed è passata alla storia per essere stata la prima a venire trasmessa in diretta televisiva in tutto il mondo.
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