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Olimpiadi Rio 2016: tutte le medaglie d’oro dell’Italia. Da Fabio Basile ad Elia Viviani, 8 trionfi da rivivere

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Un’edizione trionfale quella di quattro anni fa: 28 medaglie totali, ma soprattutto otto splendidi trionfi. A Rio 2016 l’Italia si è esaltata centrando per ben otto volte il primo gradino del podio. In attesa di scoprire gli aggiornamenti per quanto riguarda Tokyo 2020, andiamo a rivivere le emozioni dorate dell’ultima edizione a Cinque Cerchi.

Olimpiadi Rio 2016: tutte le medaglie d’oro dell’Italia

Fabio Basile – Judo, -66 kg

Quarta medaglia d’oro per l’Italia vinta nella disciplina, numero 200 della storia azzurra nelle Olimpiadi. L’allora ventunenne ha dato spettacolo, dominando in lungo e in largo nella propria categoria: battuti per ippon tutti i rivali, dall’azero Nijat Shikhalizada al mongolo Tumurkhuleg Davaadorj, per chiudere con il campione iridato in carica, il sudcoreano An Ba-Ul.

Daniele Garozzo – Scherma, fioretto individuale

A 20 anni di distanza il fioretto maschile è tornato a tingersi d’oro con il capolavoro di Daniele Garozzo. Un successo arrivato al termine di un cammino eccezionale per il siciliano, che ha mostrato un’autorità impressionante in pedana. Non c’è stato scampo per nessun avversario e anche in finale il numero uno del mondo, l’americano Alexander Massialas, si è dovuto inchinare alla forza dell’azzurro.

Niccolò Campriani – Tiro a segno, carabina 10 metri

Un trionfo eccezionale, un 10.7 al ventesimo e decisivo colpo e poi un salto da grillo per festeggiare l’oro nella carabina maschile ad aria compressa da 10 metri. Battuto nel testa a testa finale l’ucraino Serhiy Kulish. Il secondo trionfo a Cinque Cerchi della carriera, e non è finita in terra brasiliana…

Diana Bacosi – Tiro a volo, skeet

Una sfida tutta tricolore, un capolavoro italiano. Diana Bacosi contro Chiara Cainero, un duello senza fine che si è risolto in favore dell’umbra: lo scontro conclusivo vissuto con leggerezza da tifosi e staff italiano, Cainero sbaglia due volte nei primi quattro colpi, Bacosi commette soltanto un errore e trionfa con il punteggio di 15-14. L’abbraccio finale tra le due è ancora storia.

Gabriele Rossetti – Tiro a volo, skeet

Le emozioni sono iniziate sin dalle qualifiche: l’azzurro ha dovuto confrontarsi in uno shoot-off a cinque per due posti per accedere all’ultimo atto. Da lì in poi è partito però lo show: 16/16 per il poliziotto che si gioca l’oro nella finalissima con Svensson. Parità assoluta sino agli ultimi quattro piattelli, quando lo svedese vincitore della preolimpica carioca sbaglia, permettendo al pontigiano di salire sul gradino più alto del podio.

Gregorio Paltrinieri – Nuoto, 1500 stile libero

Doveva essere la serata italiana, nella gara più lunga nel programma in vasca, e così è stato. Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti, i due alfieri del nostro nuoto, non hanno deluso: oro e bronzo per i “gemelli diversi” replicando quanto avvenne nel 2000 con Domenico Fioravanti e Davide Rummolo nei 200 rana. Non è arrivato il record del mondo, ma il 14’34″57 è stato sufficiente per regalare l’oro a Cinque Cerchi a Greg, davanti all’americano Connor Jaeger.

Niccolò Campriani – Tiro a segno, carabina tre posizioni 50 metri

Una gara rimasta ancora nella storia. Un finale rocambolesco, per far entrare sempre di più Niccolò Campriani nella storia dello sport italiano (con tre ori olimpici) e anche nella storia del tiro a segno. Nella tre posizioni, la prova più amata, l’azzurro soffre (sin dalle qualifiche), ma poi con freddezza ed un po’ di fortuna, sfruttando gli errori altrui, riesce a trionfare. A fine gara dichiarerà: “Sono stato fortunato oggi. Sono entrato ottavo in finale, poi questo format che mi ha fregato per 3 anni, oggi mi ha portato fortuna. Oggi però il tiratore più forte era Kamenskyi”.

Elia Viviani – Ciclismo su pista, omnium

L’ultimo trionfo azzurro in terra brasiliana arriva nel velodromo. Ed è un oro inseguito davvero per tanti anni, dalla delusione di Londra 2012, al capolavoro di Rio. Il ciclista tricolore nella gara che prevede sei prove si trova davanti prima della corsa a punti finale, soffre, anche a causa di una sfortunata caduta, ma alla fine riesce ad alzare le braccia al cielo battendo un rivale del calibro di Mark Cavendish.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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