Tokyo 2021
Olimpiadi Tokyo 2020, Ne parliamo con…Luca Cesaretti: “Rinvio inevitabile, ma meglio nel 2022. Pilato e Paternoster avvantaggiate”
Puntata n.8 a Cinque Cerchi quella della rubrica di OA Sport “Ne Parliamo con..”. Inutile negare che il fatto delle ultime ore sia il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020, che si terranno in Giappone l’anno venturo per via dell’emergenza Coronavirus. Il Covid-19, infatti, ha suggerito alle autorità locali e al Cio di prendere atto della situazione e quindi di posticipare il tutto. Ad analizzare i motivi e le conseguenze di questa decisione è stato Luca Cesaretti di Rai Radio1 Sport, con il quale abbiamo approfondito le tematiche principali, anche con una chiosa in ottica azzurra.
Luca, ieri c’è stato l’annuncio: un rinvio che tutti si aspettavano. Pensare di disputare le Olimpiadi a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto era utopistico. Si era parlato di un recupero entro l’anno, ma poi si è presa un’altra strada. Quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa decisione?
“Rinvio inevitabile vista l’emergenza sanitaria. Non si poteva pensare di fare le Olimpiadi entro l’anno per tutta una serie di motivi: il Covid-19 in primis, la preparazione degli atleti tutt’altro che ideale e le condizioni climatiche in Giappone. Sul Coronavirus le certezze sono poche, ma è chiaro che farle in autunno comportava qualche rischio di troppo. L’allenamento degli atleti, poi, è stato frammentario e va considerata la problematica “antidoping”: non si stanno facendo controlli in questo momento e si poteva correre il rischio di avere dei Giochi con qualche “caso sospetto”. Per tutta questa serie di ragioni credo che il posticipo non nel 2020 sia pienamente giustificato“.
Le ipotesi sul tavolo erano molte e il rinvio poteva riguardare anche il 2022. Viste le sovrapposizioni (Mondiali di nuoto e Mondiali di atletica) si poteva optare per un posticipo biennale?
“Sinceramente sì, sarebbe stata “la tempesta perfetta” perché le Olimpiadi Invernali di Pechino saranno a febbraio, mentre il Mondiale di calcio si disputerà tra la fine di novembre e dicembre. Per questo lo slot estivo sarebbe stato riservato ai Giochi di Tokyo. Una situazione non certo inedita, ricordando quanto avvenne nel ’92 con gli appuntamenti a Cinque Cerchi di Alberville e di Barcellona. Capisco meno la scelta del 2021 per la contemporaneità con i Mondiali di nuoto e di atletica. Certo, si giocherà con le date, ma è chiaro che saranno delle rassegne un po’ svalutate, perché gli atleti chiaramente finalizzeranno la loro preparazione ai Giochi”.
Non credi che lo spostamento nel 2021 sia molto legato a discorsi economici, per cercare di “limitare i danni”?
“Indubbiamente. Il Cio ha già detto che non si andrà oltre l’estate (2021) e quindi, essendo un posticipo di massimo 12 mesi (non di più), si potrà mantenere il brand “Tokyo 2020”, come per gli Europei di calcio, e questo comporterà una minore “perdita” economica, anche se le cifre sono sempre importanti“.
Sul fronte della politica sportiva, si è assistito a qualcosa di particolare: la riunione straordinaria dell’esecutivo del Cio, con l’annuncio di una decisione sulle Olimpiadi entro quattro settimane, e poi l’accelerazione voluta soprattutto dalle autorità giapponesi, in qualità di Paese Ospitante. La figura del Comitato Olimpico Internazionale non è stata un po’ svalutata per la piega che ha preso la vicenda?
“La sensazione è un po’ questa, ma le voci di corridoio erano state già molte, pensando alle indiscrezioni sul membro Cio Dick Pound, lasciando presagire il rinvio nel 2021. Magari sarebbe stato meglio seguire una procedura diversa, ma essendo una situazione eccezionale, ci sta anche che il Giappone, da Paese organizzatore, abbia forzato un po’ la mano“.
Chiudiamo il discorso sull’Italia: il rinvio nel 2021 cosa comporterà nella squadra a nostra disposizione?
“Senza dubbio qualcosa cambierà. Qualche atleta veterano potrebbe non esserci. Penso a Elisa Di Francisca, Tania Cagnotto e Aldo Montano, atleti di rilievo assoluto e di grande esperienza. Federica Pellegrini, come sappiamo, risponderà presente. Le uscite di scena eventuali dei citati, più che per un discorso atletico, saranno giustificate soprattutto sotto il profilo mentale. Di Francisca, ad esempio, ha voglia di diventare mamma per la seconda volta e ha in mente un altro in programma. Per cui è difficile allungare, in questo caso, quando la testa ti porta da un’altra parte. E’ altrettanto vero che c’è chi potrebbe giovarne. Penso a Benedetta Pilato e a Letizia Paternoster. Un anno in più per loro potrebbe essere una chance per migliorare ulteriormente ed essere parte dei Giochi in maniera convincente. Per cui, con questo cambio di scena, l’effetto sorpresa olimpico ne risulterà indubbiamente esaltato“.
GLI APPROFONDIMENTI PRECEDENTI
Puntata 1: Ne Parliamo con Luca Fiorino…Il momento del tennis italiano
Puntata 2: Ne Parliamo con Paolo De Laurentis…Le possibili medaglie olimpiche nel nuoto azzurro
Puntata 3: Ne Parliamo con Paolo Filisetti…La Ferrari sarà competitiva nel 2020?
Puntata 4: Ne parliamo con Alessandro Mastroluca…Australian Open e tennis italiano in primo piano
Puntata 7: Ne parliamo con Stefano Morini…Paltrinieri sempre motivato, Detti sta bene
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse