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Olimpiadi Tokyo 2020 verso il rinvio. Il CEO di Usa Swimming: “Giusto spostarle al 2021”

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L’emergenza coronavirus ha messo in ginocchio il mondo dello sport. L’evento clou della stagione, le Olimpiadi di Tokyo 2020, sono a forte rischio. In tal senso il CEO di USA Swimming, Tim Hinchey, chiede a gran voce che vengano rinviate al 2021. Il motivo, ovviamente, è legato alla sicurezza dei migliaia di atleti che stanno preparando la manifestazione a cinque cerchi in terra nipponica.

Tim Hinchey, capo di USA Swimming, ha le idee molto chiare sul comportamento che dovrebbe tenere il CIO: “La cosa giusta e responsabile da fare è dare la priorità alla salute e alla sicurezza di tutti e riconoscere adeguatamente il bilancio che questa pandemia globale sta assumendo nelle preparazioni atletiche“.

A stretto giro è arrivata la risposta di Sarah Hirshland, CEO del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti: “Il CIO e il Comitato paralimpico internazionale ritengono che sia prematuro prendere una decisione finale sulla data dei Giochi e riteniamo che dovremmo offrire loro l’opportunità di raccogliere più dati e consulenza di esperti prima di insistere affinché venga presa una decisione“.

Il CEO di Usa Swimming ha replicato in maniera molto dura alle dichiarazione di Hirshaland: “Si tratta di ulteriori prove del fatto che questa organizzazione pone gli interessi al di sopra della salute e della sicurezza degli atleti. È profondamente irresponsabile per l’USOPC esternalizzare la protezione degli atleti americani al CIO. Invece dovrebbero fare affidamento sul consiglio del CDC e della Casa Bianca nel decidere se mandare il nostro team a competere a Tokyo“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Lapresse

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