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Parigi-Nizza 2020, le pagelle della seconda tappa: Nizzolo da 10 e lode, Nibali e Sagan tra i migliori

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La seconda tappa della Parigi-Nizza 2020, fortemente condizionata dal vento e ricca di colpi di scena, si è conclusa con il successo dell’azzurro del Team NTT Giacomo Nizzolo. Grazie ai vari ventagli e all’aiuto della Dea Bendata, inoltre, Vincenzo Nibali ha guadagnato 1’25” su Nairo Quintana e Julian Alaphilippe. Di seguito vi proponiamo il pagellone della frazione odierna con i voti ai protagonisti e ai mancati tali.

LE PAGELLE DELLA SECONDA TAPPA DELLA PARIGI-NIZZA 2020

Giacomo Nizzolo voto 10: il lombardo del Team NTT conquista la frazione muovendosi in modo chirurgico in gruppo, durante i ventagli, nonostante una squadra praticamente inesistente. E’ l’unico membro del suo sodalizio che riesce a entrare nel tentativo di 35 che va al traguardo. In seguito, si fa trovare presente anche quando il plotone dei battistrada viene spezzato dall’azione della Bora-Hansgrohe. Nel rettilineo finale annichilisce uno sprinter del calibro di Ackermann con uno sprint sontuoso.

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Peter Sagan voto 8,5: è lo slovacco colui che muove sullo scacchiere una Bora-Hansgrohe che domina letteralmente la tappa. Lavora tutto il giorno, dà il là ai ventagli e si mette a disposizione sia di Ackermann che del leader Schachmann. Purtroppo per lui, tuttavia, una parte del suo lavoro viene vanificata dall’incapacità dello sprinter tedesco sopraccitato di tenere testa a Nizzolo.

Sergio Higuita voto 8,5: Il minuscolo dinamitardo colombiano si difende alla grande mentre il gruppo implode sotto le rasoiate del vento. Il tutto nonostante una squadra che si squaglia come neve al sole. Quando si crea il tentativo di 35, infatti, al suo fianco resta solo Sep Vanmarcke. Nel finale, però, nemmeno il belga riesce ad aiutarlo. Poco male, perché Higuita, tutto solo, tiene le ruote dei Bora-Hangrohe ed è uno dei pochi uomini di classifica che chiude con i primissimi.

Vincenzo Nibali voto 8: Lo Squalo, spalleggiato da un Mads Pedersen monumentale (voto 8) e da uno Stuyven che si conferma in grandissima forma (voto 8,5), si difende alla grande tra i ventagli e diventa uno dei pretendenti più temibili per il successo finale.

Maximilian Schachmann voto 7.5: Uno dei quattro uomini di classifica, con Nibali, Higuita e il compagno Grossschartner, che riesce ad arrivare nel gruppo di testa. Per lui, tuttavia, è tutto un po’ più facile, data la presenza, al suo fianco, di una squadra che ha sovrastato le altre.

Thibaut Pinot e Romain Bardet voto 6,5: Tutto sommato riescono a limitare i danni, dato che arrivano a 18″ da Higuita e a 15″ da Nibali e Schachmann. Per Bardet, ad ogni modo, la situazione sembra già compromessa, dato che ha perso ieri e perderà ancora durante la cronometro. Pinot, invece, può ancora giocarsi le sue carte, ma ci sarà bisogno del miglior Thibaut da qui in avanti.

Elia Viviani voto 6+: Resiste alla prima scrematura, non alla seconda. I segnali, comunque, sono incoraggianti, dato che si è trovato a suo agio nel vento nonostante una squadra poco presente e una condizione ancora non al top.

Pascal Ackermann voto 5: La sua squadra fa tutto bene, ma al momento dello sprint gli mancano totalmente le gambe e viene battuto facilmente da Nizzolo. Non è il Pascal dei giorni migliori.

Sam Bennett e Caleb Ewan voto 4.5: Erano gli sprinter più attesi insieme ad Ackermann, ma si perdono totalmente nei ventagli. Ewan conferma di non digerire il vento laterale, mentre Bennett viene lasciato subito al suo destino da una Deceuninck Quick-Step stranamente deludente in quello che sovente è stato il suo habitat naturale.

Richie Porte voto 4: Per il secondo giorno consecutivo perde le ruote dei migliori appena si inizia a fare sul serio. Dire che al Tour du Var era andato molto forte e a gennaio aveva vinto il Tour Down Under.

Nairo Quintana e Julian Alaphilippe S.V.: Non ce la sentiamo di dare un voto a questi due campioni, oggi bersagli della Dea Bendata. Nelle fasi calde Alaphilippe fora e Quintana cade, il distacco accumulato da Nibali e gli altri è solo la logica conseguenza.

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Foto: Lapresse

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