Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico, Alessia Tornaghi: “La direzione è giusta. Mi manca allenarmi, ma ne usciremo”
La stagione 2019-2020 di pattinaggio artistico, terminata senza la fase clou dei Mondiali di Montrèal (Canada), cancellati a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus, è stata contrassegnata in chiave Italia nella specialità individuale femminile dalle prestazioni incoraggianti di Alessia Tornaghi, atleta milanese stanziata a Torino alla corte del coach Edoardo De Bernardis.
Una cavalcata vincente quella dell’azzurra, cominciata con il terzo posto nell’ultima tappa del circuito Junior Grand Prix di Egna (Bolzano) e proseguita con risultati importanti come la quinta posizione della Warsaw Cup 2019 e delle Olimpiadi Invernali Giovanili di Losanna (Svizzera) senza dimenticare l’ottima ottava casella ottenuta ai Campionati Europei di Graz (Austria), piazzamento che concederà al nostro movimento di schierare due atlete per la prossima edizione. Seppur con qualche sbavatura l’atleta ha poi concluso l’annata sportiva con i Mondiali Junior di Tallinn (Estonia), chiusi al tredicesimo posto. Abbiamo ripercorso insieme ad Alessia il suo cammino, gara per gara, con uno sguardo al futuro.
Partirei con una domanda apparentemente banale ma indispensabile di questi tempi. Come stai? Come stai passando questo periodo difficile?
“Sto bene. Certo, mi mancano gli allenamenti, il pattinaggio, gli amici, ma sto bene. Seguo le regole e resto a casa perché solo così potremo uscire presto da questo periodo difficile“.
Dei Mondiali Junior di Tallinn ne parleremo più avanti, però tu insieme a tutta la Nazionale azzurra hai certamente vissuto a inizio marzo una situazione particolarmente complessa proprio a causa dell’emergenza sanitaria del Coronavirus. Che aria si respirava in Estonia? Hai notato atteggiamenti particolari da parte degli altri addetti ai lavori nei vostri confronti?
“Si parlava molto del rischio Coronavirus. Dall’Italia siamo dovuti partire cinque giorni prima per il pericolo che bloccassero i voli. In aereo abbiamo viaggiato con le mascherine. Alla Tondiraba Hall facevano spesso il controllo della temperatura corporea, come anche al momento dell’accredito. Sia in arena che in hotel c’erano i distributori di gel per disinfettare le mani. Durante il periodo del Mondiale Junior già si vociferava sulla probabilità di un eventuale annullamento di quello Senior. Io cercavo di rimanere concentrata sulla gara che stavo per affrontare e di vivere giorno per giorno, ma non sempre è stato facile”.
Adesso facciamo un passo indietro e procediamo per tappe. Sei stata protagonista di una stagione davvero positiva, maturata anche grazie al cambio di guida tecnica avvenuta nel 2018. Come mai hai scelto proprio Edoardo De Bernardis come allenatore? Cosa ti ha colpito di lui?
“La stagione precedente mi sono allenata con lui in diversi periodi dell’anno, ho partecipato anche ad alcuni stage e mi piaceva come erano strutturati gli allenamenti e il modo in cui si lavorava. Mi sono trovata subito bene con Edoardo De Bernardis perché è molto esigente”.
La prima gioia è arrivata nella tappa Junior Grand Prix di Egna (Bolzano), dove hai centrato una bellissima terza posizione. Il podio era un tuo obiettivo? Cosa ti ha lasciato in particolare quella gara che, indubbiamente, è stata l’inizio di una cavalcata vincente?
“Ho sempre sperato di fare medaglia a una tappa di Junior Grand Prix. Non pensavo fosse realmente possibile, ma soprattutto non pensavo potesse succedere in quel momento, in Italia! La cosa più bella è stata poter condividere questo momento con molti amici che si trovavano lì“.
Altra grandissima prestazione è arrivata in Polonia, con quella magica rimonta alla Warsaw Cup, dove hai pattinato il secondo libero superando addirittura la quotatissima statunitense Bradie Tennell. Il fattore “rimonta” è stato ricorrente nella tua annata sportiva; è stato un caso oppure preferisci in generale il segmento più lungo?
“Un caso non direi, il lungo mi veniva spesso meglio rispetto al corto soprattutto a inizio stagione, anche in allenamento. Può trattarsi di un fattore psicologico. In realtà non ho ancora capito bene quale sia il motivo, ma nella seconda parte della stagione sono riuscita a migliorare anche nel primo segmento e questo vuol dire che stiamo lavorando nella direzione giusta. A novembre, alla Golden Bear di Zagabria, ho eseguito finalmente uno short pulito con la combinazione triplo lutz-triplo toeloop e da quel momento mi sono sentita più sicura“.
Dopo aver centrato il secondo titolo Nazionale consecutivo sei stata autrice di due ottime prestazioni in due gare importanti: le Olimpiadi Invernali Giovanili e i Campionati Europei di Graz. In quest’ultima occasione hai occupato una fondamentale ottava piazza consentendo all’Italia di schierare due forze per la prossima edizione. Come hai vissuto questa responsabilità?
“Non ci ho pensato molto, sapevo quello che dovevo fare, mi sono allenata e ho cercato di pattinare al meglio delle mie possibilità. Il libero agli Europei non è andato bene, ma sono comunque riuscita a centrare l’obiettivo di arrivare tra le prime dieci”.
Ai Mondiali di Tallinn infine nonostante qualche piccola sbavatura hai dimostrato di essere una delle protagoniste del movimento europeo Junior. Come giudichi l’ultima tua gara della stagione?
“Non è stata l’ultima gara della stagione che avrei voluto, però data la situazione che abbiamo vissuto, diciamo che poteva andare peggio. Ci sono stati errori evitabili, sui quali lavorerò appena si risolverà l’emergenza“.
Adesso che la stagione è finita, causa la cancellazione dei Mondiali di Montrèal, quali sono i tuoi obiettivi per il prossimo anno sportivo? C’è qualche elemento di salto che stai cercando di inserire nel tuo arsenale?
“Per l’anno prossimo vorrei riuscire a pattinare al meglio i miei programmi e cercare di arricchirli dal punto di vista tecnico, ma non solo. Già prima dei Mondiali stavamo lavorando su nuovi elementi. Spero di poter tornare ad allenarmi presto“.
Avendo girato tanto in questa stagione avrai avuto modo di vedere tantissimi programmi non solo delle tue avversarie, ma di tutti i concorrenti delle specialità in generale. Puoi confidarci il tuo preferito?
“Il mio programma preferito è il libero di Nathan Chen. È stato bellissimo poter vedere questo programma alle Finali Grand Prix di Torino“.
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Foto: Valerio Origo