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Pattinaggio artistico: Kamila Valieva, l’ennesimo gioiello di Eteri Tutberidze che sogna Pechino 2022

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Chi si ricorda l’ultima stagione olimpica di pattinaggio artistico? In quell’anno sportivo, nella specialità individuale femminile, fece il suo ingresso nella massima categoria una pattinatrice che, dopo aver polverizzato ogni record in ambito Junior, conquistò la prima posizione in tutte le gare a cui ha partecipato, compreso l’oro a PyeongChang 2018, soffiando la leadership a Evgenia Medvedeva, predestinata ed intoccabile fino a poche settimane prima dei Giochi Olimpici. Stiamo parlando di Aliza Zagitova, atleta russa allenata da Eteri Tutberidze diventata nel giro di pochi mesi una vera e propria star dentro e fuori la pista.

A distanza di quattro anni la storia potrebbe ripetersi, in modo potenzialmente ancora più clamoroso. Nell’anno sportivo che sfocerà con le Olimpiadi di Pechino 2022 infatti, un’altra stella targata Sambo 70 debutterà ufficialmente tra le big mettendo pressione e agitazione alle tre pattinatrici del momento Alena Kostornaia, Anna Shcherbakova e Alexandra Trusova. Il suo nome è Kamila Valieva,

Oggi è davvero difficile pensare a una possibile assenza da parte delle tre attuali protagoniste del pattinaggio mondiale, eppure è un’ipotesi più che plausibile. Perché Valieva, classe 2006, corrisponde perfettamente all’identikit del fenomeno. La nativa di Kazan infatti, trasferitasi a sei anni nella capitale russa, ha iniziato il suo percorso di crescita nell’ottima scuola “Moskvich”, dove ha impressionato vincendo il Campionato Nazionale Novice nel 2017, pur non brillando costantemente dal punto di vista del rendimento, motivo che l’ha spinta, sulla falsa riga di quanto fatto da Kostornaia tempo prima, di tentare l’ingresso nella scuola di Eteri Tutberidze, superando con successo ogni test.

Il trapianto alla corte dell’allenatrice migliore del mondo ha dato immediatamente i suoi frutti: dopo poco più di dodici mesi di lavoro la giovanissima atleta è stata la protagonista assoluta della stagione appena conclusa, vincendo tutte le gare disputate: dalle due tappe di circuito Junior Grand Prix di Courchevel (Francia) e Chelyabinsk (Russia), alle Finali di Torino passando per i Nazionali e i Mondiali di Tallinn (Estonia), lasciando letteralmente a bocca aperta appassionati e addetti ai lavori con due programmi cuciti perfettamente sulla sua personalità, ancora certamente acerba ma già di incredibile impatto.

In questo senso lo short è un piccolo capolavoro per ciò che concerne la costruzione e la coreografia, complice anche l’ispirazione alta, ovvero il dipinto “Girl on the ball” di Pablo Picasso; Valieva negli scorsi mesi ha sempre ben figurato proponendo nel segmento il triplo rittberger, il doppio axel e la combinazione triplo lutz/triplo toeloop inserita in zona bonus, arrivando fino all’alto punteggio di 74.92 ottenuto nella rassegna iridata. Certamente non di minore caratura il libero, interpretato sulla scorrevole “Exogenesis Symphony Part 3 Redemption” dei Muse, dove l’allieva di Eteri Tutberidze ha sfoggiato in più occasioni un quadruplo toeloop da antologia – molto simile (se non per alcuni aspetti più bello) a quello della compagna di allenamenti Alexandra Trusova – atterrandolo anche in combinazione con il doppio toeloop e facendo la differenza con ben due tripli lutz in zona bonus, singolo e combinato con il triplo toeloop, oltre che con la combinazione triplo flip/euler/triplo salchow. Un layout altamente competitivo che ha spinto il talento a raggiungere 152.38 per 227.30, un totale spaventoso per la categoria.

Tra le altre doti di Valieva come non citare le trottole, con cui fa notoriamente il pieno nel grado di esecuzione, e la buona dimestichezza nelle componenti del programma: proprio in Estonia infatti la russa nel segmento più lungo ha raccolto 66.50, soglia superata in categoria Junior dalla sola Alena Kostornaia.

Aggiungendo al suo arsenale una combinazione quadruplo-triplo, e allenando, come certamente starà già facendo, il triplo axel e altri salti quadrupli, Kamila Valieva potrà diventare, senza alcun dubbio, una pretendente alla medaglia d’oro a Pechino 2022, diventando l’ennesimo simbolo di un movimento russo inarrestabile e di una metodologia di allenamento da cui non si può fare altro che imparare. Ne vedremo delle belle.

IL CORTO DI KAMILA VALIEVA (Seconda tappa Junior Grand Prix, Chelyabinsk)

IL LIBERO DI KAMILA VALIEVA (Mondiali 2020 Tallinn)

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Foto: International Skating Union (Figure Skating, World Junior Tallinn 2020 Event)

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