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‘Saranno Campioni’: Marco Gradoni, l’enfant prodige della vela italiana

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Marco Gradoni è il predestinato della vela azzurra. Un talento precoce talmente cristallino che la World Sailing, la Federazione Internazionale della Vela, gli ha conferito il World Sailor of the Year 2019, il riconoscimento più importante della disciplina, che nella storia l’Italia aveva vinto solo un’altra volta, nel 2008 con Alessandra Sensini, oro olimpico nel windsurf a Sydney 2000 e attuale vicepresidente del CONI. Ottenendolo ad appena 15 anni, è diventato il più giovane vincitore nella storia del premio.

Gradoni è riuscito nell’impresa di conquistare per tre anni di fila il Campionato Mondiale della classe Optimist (2017 Pattaya, 2018 Limassol, 2019 Antigua): mai nessuno ci era riuscito prima. Nella storia dei Campionati altri sei velisti avevano realizzato una doppietta iridata (tra i quali l’azzurrino Mattia Pressich, 1998 e 1999), ma mai una tripletta. Ricordiamo che la Optimist è la classe propedeutica per eccellenza per iniziare sin da bambino la pratica di questo sport, infatti, è la barca utilizzata dai ragazzi tra i 6 ed i 16 anni e da sempre ha formato i campioni di tutte le specialità della vela olimpica.

Marco Gradoni è un ragazzo classe 2004, romano, del quartiere San Lorenzo, che ha scoperto la passione per la vela sulla spiaggia di Fano (città di origine del padre Luigi) sin dai 7 anni. Vivendo a Roma, ha cercato un circolo sul litorale romano per allenarsi ed ecco che a 10 anni è entrato nella squadra Optimist del Tognazzi Marine Village, sul litorale tra Ostia e Torvaianica, dove ha trovato il suo attuale allenatore e punto di riferimento, Simone Ricci.

Il 15enne romano già l’anno scorso era pronto fisicamente e tecnicamente per il salto nelle classi più grandi (quelle olimpiche, per intenderci), tale era il suo dominio nella specialità Optimist, dal momento che vinceva con tutte le condizioni di mare e vento dando distacchi inesorabili a tutti i rivali. Ad esempio nel Mondiale 2018 ha dominato vincendo 9 regate sulle 11 totali, distaccando di 33 punti la medaglia d’argento. Un abisso.

Enfant prodige, Nino Maravilla, Bimbo de oro, Matador, il Manita: diversi aggettivi sono stati accostati a Marco, fuoriclasse con un’intelligenza fuori dal comune, il quale però rimane con i piedi per terra, concentrato sui prossimi obiettivi. Perché, come ha indicato la stessa Alessandra Sensini, abbiamo un fenomeno da gestire che sarà sotto gli occhi di tutti gli addetti ai lavori.

Ora molti si domandano che cosa farà Marco da grande. A partire da questa stagione agonistica, il romano dovrebbe salire su una barca nuova: il 29er, la barca propedeutica del 49er olimpico, una barca in doppio con più regolazioni tecniche, che richiederà una maggiore attenzione nella messa a punto, oltre ad un’ottima intesa con il compagno d’equipaggio. Vento in poppa verso nuovi traguardi!

Maurizio Contino

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Terza puntata: Nico Mannion, il play italo-americano corteggiatissimo in NBA
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Quinta puntata: Sergio Massidda, la pesistica azzurra confida in lui per Parigi 2024
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Settima puntata: Giorgio Malan, il futuro dello sport del soldato italiano è (anche) nelle sue mani
Ottava puntata: Sonia Inzoli, la grande promessa del kata azzurro
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Decima puntata: Martina La Piana, il futuro della boxe femminile italiana è nei suoi guantoni
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Sedicesima puntata: Daniel Grassl, l’azzurrino del pattinaggio che punta Pechino 2022
Diciassettesima puntata: Idea Pieroni, una junior in crescita esponenziale nel salto in alto

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Foto: FederVela

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