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Sci alpino, Sofia Goggia: “Si sentono solo le ambulanze, torniamo a una vita più semplice”

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Non è un momento facile per l’Italia, non è un momento facile per Bergamo, non è un momento facile per Sofia Goggia. Il Coronavirus, purtroppo, ha avuto degli effetti molto pesanti nel territorio lombardo e soprattutto nella realtà bergamasca si è dovuto fare i conti con tanti contagiati e purtroppo diverse vittime. L’immagine dei mezzi militari che trasportavano i feretri in altre zone d’Italia, per via del numero notevole di decessi, è un qualcosa che vuoi o non vuoi tutti ricorderemo.

Sofia, da questo punto di vista, assorbe le sofferenze altrui e nello stesso tempo si ritiene fortunata: “Ho la mia casa, vivo da sola, sono sollevata di non rischiare di portare il virus ai miei genitori. Da qualche giorno non suonano nemmeno le campane a morto. Quando è scoppiato tutto, io ero al mare, sono tornata con la quarantena appena cominciata, c’era come una coltre di gelo, di paura, per le strade. Un silenzio rotto solo dalle sirene delle ambulanze che sfrecciavano, dalle campane della chiesa di Ponteranica che suonavano a lutto. Agghiacciante“, le parole della campionessa olimpica di discesa a libera a La Gazzetta dello Sport, che ha aggiunto, riferendosi alla colonna di camion militari citata: “Ho visto una dignità commovente. Noi bergamaschi non facciamo tante storie. Non ci lamentiamo, se c’è da lavorare lo facciamo in silenzio; se c’è da soffrire, lo stesso. Sento molto questa cosa, la vedo anche in Michela Moioli“.

L’atleta nostrana, tuttavia, ritiene che da questo periodo così particolare si possa trarre spunto per riflettere: “Possiamo dedicarci del tempo per rallentare, per tornare a ritmi di vita più semplici, senza essere sempre con l’acqua alla gola“. Guardando agli aspetti personali e agonistici, la nostra portacolori tranquillizza tutti sulle sue condizioni, reduce da una stagione con tante cadute e chiusa con una frattura a un braccio: “Il braccio va bene. Per me è stata una stagione difficile, non stavo bene a livello personale. Dopo quattro anni a duecento all’ora mi sono fermata e mi si delinea con chiarezza quale sarà il percorso. Dovrò ripartire dal lavoro tecnico, voglio costruire un percorso di solidità. I tasselli andranno tutti a posto, il primo è che devi mettere a posto te stessa. Non mi sono mai concessa un riposo vero, con questa pausa forzata sto tornando a ringraziare di più per le cose semplici, sapevo che dovevo farlo anche prima, ma dentro di me era come se non ci riuscissi più“.

L’ultima battuta sulla compagna/rivale Federica Brignone, autrice di un’annata incredibile, suggellata dal successo nella classifica generale di Coppa del Mondo: “È stata bravissima, ha avuto il grande merito di disputare tutta una stagione ai massimi livelli. È cresciuta esponenzialmente in discesa, è stata da podio in 5 discipline su sei. Chapeau“.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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