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Scuole chiuse per il coronavirus fino al 3 aprile. Cosa succede se non si chiuderà l’anno: pagelle, esame di Maturità, promozioni

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Le scuole in Italia resteranno quasi sicuramente chiuse dopo il 3 aprile. Non si tornerà sui banchi tra un paio di settimane, lo stop alle lezioni si protrarrà ben oltre la Pasqua come ha fatto capire Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione, in un’intervista concessa a Sky: “Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un’altra data per l’apertura delle scuole, tutto dipende dall’evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza“.

L’ANNO SARÀ VALIDO? COSA SUCCEDE A PAGELLE E VOTI?

Il Ministro ha rassicurato che l’anno sarà valido anche se non si dovesse tornare più in aula entro giugno, non ci saranno bocciature perché chiaramente la situazione di emergenza non è dovuta agli studnti. La didattica on-line non sta funzionando benissimo perché c’è un po’ di disomogeneità sul territorio nazionale. Bisogna dunque capire cosa se ne sarà delle pagelle se non si tornerà a scuola: che voti verranno presi in considerazione? Situazione tutta da definire. Molte scuole stanno svolgendo dei test e delle verifiche on-line, con relative assegnazioni di voti. 

COME SARÀ L’ESAME DI MATURITÀ?

REGOLE PER L’ACCESSO ALLA MATURITA’

Da regolamento, gli studenti avrebbero dovuto sostenere delle verifiche di accesso alla Maturità, le cosiddette prove INVALSI (Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione). Tali test (italiano, matematica ed inglese) sarebbero dovuti iniziare a marzo e, se non sarà possibile tornare a scuola, è probabile una deroga da parte del Governo, dunque si accederebbe all’Esame di Maturità senza aver effettuato le prove INVALSI.

Ricordiamo quali sono (o meglio, quali erano…) i requisiti per l’ammissione alla Maturità.

  • Obbligo di frequenza per almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le deroghe previste dall’art.14/7 del DP.R n. 122/2009;
  • Conseguimento di una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo discipline, fatta salva la possibilità per il consiglio di classe di ammettere, con adeguata motivazione, chi ha un voto inferiore a sei in una disciplina o in un gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto;
  • Voto di comportamento non inferiore a sei decimi.
  • Partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove INVALSI
  • Svolgimento delle attività di Alternanza Scuola Lavoro secondo il monte ore previsto dall’indirizzo di studi.

La normativa prevede che i circa 500000 studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori per accedere alla Maturità debbano aver svolto le ore minime di percorsi di scuola-lavoro, vale a dire almeno 210 ore negli istituti professionali (nell’ultimo triennio), almeno 150 ore nei tecnici, e almeno 90 ore nei licei.
Il problema è che gran parte dell’attività lavorativa, soprattutto nei tecnici e professionali, si svolge direttamente nelle aziende, o comunque nelle strutture produttive. Quindi fuori dalle aule.

Per questo è atteso un Decreto da parte del Governo che possa in qualche modo derogare alle disposizioni vigenti.

PROBABILE COMMISSIONE INTERNA

Per quest’anno si sta valutando che la commissione per ciascun istituto sia interna, con il solo Presidente che sarebbe invece esterno. L’obiettivo è che i commissari conoscano gli studenti ed i programmi che hanno effettivamente svolto durante l’anno.

Tale soluzione consentirebbe allo Stato di risparmiare sui costi e, inoltre, tranquillizzerebbe gli studenti, che verrebbero esaminati da professori che conoscono.

Lo ha spiegato Mario Rusconi (ANP Lazio): “Con i dirigenti scolastici stiamo valutando l’idea di chiedere solo commissioni interne. Avremmo, così, commissari che conoscono bene i loro studenti e i programmi effettivamente svolti, anche in queste settimane di didattica a distanza. Allo stesso tempo potremmo anche evitare tanti spostamenti, di tutti i commissari esterni che devono andare da una scuola all’altra“.

SECONDA PROVA E ORARI SEMPLIFICATI? IPOTESI TESINA

Si sta discutendo di semplificare sia la seconda prova sia l’orale, tenendo conto dei programmi effettivamente svolti in ciascuna scuola. Non in tutti gli istituti d’Italia, infatti, è possibile effettuare le lezioni on-line e tanti studenti sono fermi ormai da diverse settimane. L’associazione degli studenti propone addirittura di sostituire la seconda prova con la tesina o con un elaborato su un argomento a scelta. Un’ipotesi però di difficile realizzazione.

ESAME DI MATURITA’ SPOSTATO A SETTEMBRE?

L’ipotesi, al momento, è stata scartata. La Maturità dovrebbe svolgersi regolarmente tra giugno e luglio, periodo in cui si spera che la pandemia del coronavirus sia stata arginata. Secondo alcuni sondaggi, il 95% degli studenti non vorrebbe che l’Esame venga posticipato.

LA MATURITA’ SARA’ UNA COSA SERIA 

La ministra Azzolina ha spiegato che non devono sussistere dubbi sulla serietà della Maturità: “L’esame di stato è uno degli aspetti più delicati. Io sto prospettando al ministero dell’Istruzione diversi scenari in base a quando le scuole si riapriranno. L’esame sarà serio ma terrà in considerazione il momento di emergenza che stiamo vivendo, nelle prossime settimane daremo informazioni. Sarà tarato sulla base degli apprendimenti che gli studenti avranno raggiunto“.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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