Oltre Cinquecerchi
Sport e coronavirus: fermare tutto è la scelta più saggia
Paura che si trasforma in angoscia: è questa la sensazione che si prova, parlando del Coronavirus. La pandemia che sta facendo tremare il mondo continua in maniera incessante a mietere vittime: 4946 nel pianeta e 1016 in Italia. Nel Bel Paese il numero totale dei malati è pari a 15.113, 2.651 i nuovi casi riscontrati oggi, mentre 189 i nuovi decessi. Dati eloquenti sulla criticità vissuta dagli italiani, non ancora in grado di abituarsi alla quarantena: 2162 i denunciati per violazione del decreto.
Ecco che il mondo dello sport sta reagendo, fermandosi: è il caso del tennis (sei settimane di stop nel circuito ATP), del movimento sportivo nostrano che ha detto basta fino al 3 aprile, scosso dalle positività di Daniele Rugani e Manolo Gabbiadini (calciatori), della NBA e degli sport motoristici con l’annullamento in sequenza del GP di Cina e del GP d’Australia in F1 e degli appuntamenti in Qatar, Thailandia, Stati Uniti e in Argentina della MotoGP.
Il contesto è precario ed è opportuno dare un segnale. La priorità deve essere quella della salute di tutti e, con una pandemia di questo genere, non ci si possono permettere sottovalutazioni. Del resto, l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori è completamente focalizzata su quel che accade quotidianamente. In Italia, l’aggiornamento delle ore 18.00 dato dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli è diventato un appuntamento fisso, sempre con la speranza che vi sia un’inversione di tendenza. Discontinuità che, purtroppo, nei nostri confini ancora si è vista.
Bene quindi che lo sport spenga le luci, augurandosi che vi siano momenti migliori ben presto, per essere nuovamente in scena e regalare emozioni agli appassionati, così bisognosi di svago e di leggerezza.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse