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Storia delle Olimpiadi: Tania Cagnotto, il tuffo di bronzo a Rio 2016

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Rio De Janeiro, 14 agosto 2016. Ai Giochi Olimpici è in programma la finale del trampolino da tre metri e gli occhi di tutta Italia sono puntati su Tania Cagnotto, la tuffatrice azzurra più forte di tutti i tempi. Tania nel suo palmares ha tante medaglie mondiali ed europee ma manca quel sigillo che rende eterna una carriera. E questa è la sua ultima possibilità.

La piscina dell’Aquatic Centre di Rio sta vivendo giorni di notorietà per quel colore verde-grigio dovuto a problemi di pulitura dell’impianto, ma le atlete sono in gara lo stesso, c’è l’appuntamento con la gloria olimpica. In semifinale Tania Cagnotto è solo settima, non desta una grande impressione ma in finale la musica cambia.

I primi tre tuffi sono ottimi e la portano in terza posizione, dietro ai mostri sacri cinesi. Al quarto posto, staccata di 6 punti, c’è la canadese Jennifer Abel, la grande rivale di Tania nella lotta per il bronzo. La quarta serie cambia la classifica: Abel effettua il tuffo perfetto e supera l’azzurra. Ed ecco tornare alla mente i fantasmi che hanno perseguitato la carriera olimpica di Tania: il ricordo di Londra 2012 e di quel terzo posto perso per soli venti centesimi.

Manca ancora un tuffo, il suo tuffo preferito, quello che non può sbagliare, quello che deve rendere immortale la sua carriera: Tania con un doppio salto mortale e mezzo rovesciato carpiato non sbaglia e fa 81. Esulta papà Giorgio che inizia a credere nell’impresa, ma manca un ultimo passo: Abel deve fare meno di 75. E fa 69.

Tania chiude così con 372.80, è il record personale, ma quel giorno c’è una cosa più importante del punteggio, quel giorno Tania Cagnotto è medaglia di bronzo. Scoppia in lacrime, abbraccia papà Giorgio. All’ultimo tuffo, all’ultimo atto di quello sport a cui ha dato tutto, vince quella medaglia olimpica individuale che tanto ha desiderato. Sono lacrime di gioia e di amore per questo meraviglioso sport.

A margine della gara accade anche qualcosa che diventerà un simbolo dei Giochi di Rio: dopo la premiazione entra in scena Kin Kai, altro tuffatore dello squadrone cinese, si inginocchia davanti a He Zi, medaglia d’argento, e le chiede di sposarlo. Il sì di He Zi rende ancora più memorabile la sua giornata Olimpica.

Tania invece la sua proposta l’ha già avuta e a settembre di quel magico 2016 festeggerà il suo matrimonio, che diventerà ancora più bello con l’arrivo della piccola Maya. In quella gara olimpica Tania ha messo dentro tutte quelle ore di allenamento che l’hanno resa una campionessa, ore di sacrifici, di fatica, di lacrime e di passione. In ogni tuffo forse c’era una parte di lei e dei suoi amatissimi genitori ai quali ha dedicato la medaglia.

Ci auguriamo, come sembra, che Tania possa tornare e che possa essere nuovamente protagonista a Tokyo in coppia con l’altra mamma Francesca Dallapè. Perché quel memorabile tuffo di Rio de Janeiro non sia l’ultimo della carriera olimpica della più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi.

Roberto Vallalta

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Prima puntata: Jury Chechi
Seconda puntata: Ondina Valla

 

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Foto: DeepBlueMedia

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