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Taekwondo, rebus qualificazioni olimpiche. Possibile slittamento a fine giugno: tutte le ipotesi

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Il Coronavirus che blocca le attività è un problema che riguarda tutte le discipline sportive purtroppo, senza alcuno sconto di sorta. Molte di queste fra l’altro nel 2020 dovrebbero vivere – condizionale d’obbligo – la ribalta a Cinque Cerchi di Tokyo 2020, come ad esempio il taekwondo che in questi giorni sta cercando di capire come poter riposizionare i tornei continentali di qualificazione olimpica.

Stringendo il focus sull’Europa, proviamo a ricostruire quello che è stato e ciò che invece potrà essere nei prossimi mesi; sempre con un grosso punto interrogativo nella logistica e nelle intenzioni.

L’evento si sarebbe dovuto svolgere a metà aprile a Milano, presso l’Allianz Cloud, ma la FITA tramite una lettera del presidente federale Angelo Cito ha spiegato che non vi erano le possibilità di ospitare una rassegna del genere che quindi avrebbe dovuto trovare un’altra location.

Dal capoluogo lombardo si era quindi pensato di trasferire il tutto a Mosca, in Russia dove l’incidenza del coronavirus è di fatto al momento sconosciuta, ma anche lì si sono immediatamente palesati due problemi: il primo relativo ai “visti documentali” e il secondo legato alle quarantene (14 giorni) che gli atleti di Italia, Francia, Spagna e Germania avrebbero dovuto osservare all’interno del Paese est europeo.

In definitiva quindi si è deciso, temporaneamente, di sistemare il torneo a metà maggio nel calendario globale senza una sede definitiva; anche perché domani il CIO dovrà discutere con tutte le federazioni internazionali (fra cui anche quella del taekwondo, ndr) l’effettiva disputa dei Giochi e in quale date.

A breve quindi “la nebbia” si diraderà e si potrà avere uno scenario più chiaro su una situazione comunque molto complicata.

michele.cassano@oasport.it

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Foto: FITA

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