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Tennis, Thomas Fabbiano: “Negli Stati Uniti hanno sottovalutato il problema coronavirus”

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Il mondo del tennis è fermo, come praticamente quasi tutte le discipline sportive, a causa dell’emergenza coronavirus. Thomas Fabbiano in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno, ha raccontato la sua esperienza. L’azzurro era negli Stati Uniti quando gli organizzatori di Indian Wells hanno deciso di cancellare il torneo. Nonostante una decisione così forte, il tennista nativo di Grottaglia, ha raccontato che negli States hanno sottovalutato il problema.

“Ero a Indian Wells con il mio preparatore fisico – ha dichiarato Thomas FabbianoDovevo preparare le tourné americana, che prevedeva anche il Challenger di Phoenix e il Masters 1000 di Miami. Subito dopo l’annuncio della cancellazione di Indian Wells sono tornato in Italia, senza che la cancellazione dei torneo fosse ufficiale. Non sapevo sarebbe accaduto nei giorni successivi. Rimanere in America non mi sembrava una buona idea”.

Fabbiano nella seconda parte del suo racconto, svela che negli Stati Uniti, secondo la percezione che ha avuto, il problema coronavirus è stato inizialmente sottovalutato: “Si respirava un clima normalissimo, non c’era niente che faceva pensare a uno stop. Tuttavia il circolo è rimasto aperto anche dopo la cancellazione, tutti potevano continuare ad allenarsi. Lì ho notato che stavano sottovalutando il problema, anche rispetto alle misure adottate in Italia. Forse proprio questo mi ha spinto a tornare subito, non volevo rischiare. Ricordo che stranamente quando siamo atterrati in Italia nessuno ci ha sottoposti a ulteriori controlli rispetto alle norme“.

Il tennista numero 147 del ranking ora è a casa e attende l’evolversi della situazione per capire quando potrà ricominciare ad allenarsi con costanza: “Si dovrebbe riprendere il 7 giugno e perciò c’è tempo per riprendere la forma fisica.In questo momento non penso che un tennista la possa vivere diversamente da un lavoratore che non può andare a lavorare. Il sacrificio vero è quello dei medici e degli infermieri“.

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salvatore.serio@oasport.it

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Foto: Lapresse

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