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Tiro a segno, Europei 10m 2020: Italia, una spedizione positiva nell’avventura continentale

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Si sono da poco conclusi gli Europei 10m 2020 di tiro a segno e per tutte le nazioni scese in campo sulle linee di sparo del poligono di Wroclaw è già tempo di tracciare un bilancio sulla kermesse continentale tenutasi in Polonia, che metteva in palio otto pass individuali per Tokyo 2020, Italia compresa.

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A livello senior la spedizione è stata positiva. Gli azzurri hanno dimostrato di esserci figurando in due finali individuali su quattro andando molto vicini alla terza, peraltro.

Paolo Monna ottenendo l’argento nella gara di pistola ad aria compressa maschile, che si è tradotto anche nell’ottenimento del ticket per la kermesse a Cinque Cerchi (5° assoluto per l’Italia, ndr) da disputarsi quest’estate in Giappone, ha finalmente raccolto i frutti del suo talento e del suo lavoro lanciandosi sempre di più come astro nascente della scena internazionale.

Sara Costantino invece ha mancato di un soffio la finale e il pass per Tokyo, ma questo non deve fare disperare la calabrese anzi: la shooter azzurra a maggio avrà infatti un’ultimissima chance nel torneo di qualificazione continentale che dovrebbe tenersi a Plzen nel quale potrà, se continuerà a mantenere la condizione degli ultimi mesi, andare a prendersi quello che legittimamente – e con un po’ di fortuna in più – gli spetta dimostrando così anche una crescita notevole del comparto di pistola femminile in Italia, cosa molto rara negli ultimi tre lustri.

Passiamo invece alle carabine. Al maschile, viste le qualificazioni preventive ottenute da Marco De Nicolo, Marco Suppini e Lorenzo Bacci, l’appuntamento poteva essere preso più come un test che un appuntamento da non sbagliare e quindi ci sta che i tiratori tricolori non si siano dannati l’anima (al netto della mancata discesa in campo dell’ultimo minuti di Riccardo Armiraglio, ndr), mentre al femminile le considerazioni da fare sono diverse.
Martina Ziviani, dal canto suo, si è comportata benissimo. La veneta ha centrato una finale pressochè impossibile cercando poi “nella gabbia delle leonesse” di uscire con il pass da un ultimo atto rovente, che l’ha vista arrivare settima. Barbara Gambaro e soprattutto Petra Zublasing invece sono apparse inadatte. La prima, ormai sul palcoscenico planetario da più di qualche stagione non ha mai ottenuto risultati di rilievo, la seconda, dopo il quarto posto alle Olimpiadi di Rio 2016 nel contest di carabina 3 posizioni da 50m, sembra essersi eclissata; con un talento sopito, svogliata, incapace di tornare ai livelli che prima le competevano.

La domanda, legittima, che si potrebbe porre è la seguente: perchè non rischiare una giovane come Sofia Benetti o Sofia Ceccarello? Due nomi non a caso di un settore, quello juniores, che sta lavorando benissimo a tutti i livelli e che anche grazie all’apporto di altri interpreti, come Federico Nilo Maldini, Brunella Aria e altri ragazzi potrebbe garantire un futuro ulteriormente radioso al movimento.

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michele.cassano@oasport.it

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Foto: UITS

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