Tour de France 2020, si correrà a porte chiuse? Decisione a metà maggio: se salta la Grande Boucle è crisi per tante squadre

Il Tour de France 2020 dovrebbe scattare il prossimo 27 giugno ma il condizionale è d’obbligo in piena emergenza coronavirus: mancano tre mesi esatti al via della Grande Boucle ma la situazione è molto complicata e sarà semplice sconfiggere Covid-19 in tempi rapidi, negli ultimi giorni si è anche parlato della possibilità di correre a porte chiuse (senza il pubblico) ma questa possibilità non è gradita da tutti e appare anche molto difficile da praticare vista la criticità nel controllare le persone per strada. Stiamo parlando della corsa a tappe più prestigiosa, importante e ricca al mondo: non disputarla metterebbe in crisi economica quasi tutte le squadre, potrebbe portare a una fuga degli sponsor, genererebbe anche dei problemi negli ingaggi dei ciclisti e rappresenterebbe un macigno per tutto il World Tour.

Si potrebbe pensare di posticipare la corsa di un ulteriore mese approfittando del rinvio delle Olimpiadi, a quel punto bisognerà poi spostare in avanti la Vuelta di Spagna e trovare una collocazione autunnale al Giro d’Italia: il nuovo possibile calendario post-pandemia è al vaglio dell’UCI, si naviga a vista e ci sono poche certezze. Le città di tappa del Tour de France sono estremamente preoccupate anche perché i lavori stradali necessari per il passaggio della carovana sono naturalmente fermi e gli organizzatori di ASO avrebbero indicato la data del 15 maggio come termine ultimo per decidere se e come fare correre il Tour de France. Il tempo stringe e la corsa a tappe per eccellenza ora è seriamente in dubbio.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Valerio Origo