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Tutta la Lombardia zona rossa per il coronavirus? Ecco cosa succederebbe: tutto chiuso, aperti solo alimentari e farmacie

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L’allarme coronavirus è sempre più palpabile in Italia, il Governo ha attuato delle misure particolarmete restrittive come le scuole chiuse fino al 15 marzo e gli eventi sportivi a porte chiuse fino al 3 aprile ma il numero dei contagiati continua a salire (siamo a circa 4600 considerando malati, guariti e deceduti). La situazione è particolarmente complicata, soprattutto al Nord dove l’epidemia è incominciata nei due focolai: alcuni comuni nel lodigiano e Vò Euganeo (in provincia di Padova) sono in zona rossa da ormai due settimane, in queste aree non è possibile entrare e uscire proprio per cercare di contenere al massimo il contagio. Il rischio è che anche altre zone della Lombardia possono diventare “rosse”.

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Si tratta di un’ipotesi che crea grosso scalpore perché stiamo parlando di una delle Regioni più popolate (oltre 11 milioni di persone) e quella col Pil più elevato, un vero e proprio motore economico di tutto il Paese. A parlarne è stato Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, durante la conferenza stampa alla Protezione Civile: “La Lombardia è un’area particolare, c’è un incremento particolare in aree più che in altre. La Regione ha sottoposto questo tipo di problematica e il comitato tecnico scientifico sta lavorando attentamente per capire se ci sono eventuali provvedimenti da adottare. Siamo in fase di analisi“.

La misura dovrebbe dunque riguardare soltanto alcune aree (la provincia di Bergamo è indubbiamente al centro dell’attenzione). Cosa succede nelle “zone rosse”? I cittadini non possono assolutamente uscire da queste aree, qualsiasi attività è chiusa, rimangono aperti esclusivamente negozi di prodotti alimentari e le farmacie/parafarmacie.

 

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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