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Alessandro Velotto, pallanuoto: “Con Recco e Settebello l’ambizione è vincere. Pessimista sulla ripresa del campionato”

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Il mastino della difesa tricolore. Un vero e proprio talento, esploso ormai definitivamente: Alessandro Velotto è diventato uno dei punti cardine della Nazionale italiana di pallanuoto, conquistando a Rio 2016 il bronzo olimpico e a Gwangju 2019 il clamoroso oro mondiale. Il difensore della Pro Recco, come tutti gli sportivi, sta attraversando un periodo di pausa dallo sport, in attesa che si possa riprendere a nuotare in piscina. L’abbiamo intervistato in esclusiva per OA Sport.

Come stai vivendo questo periodo di quarantena? Come procedono gli allenamenti?

“Sono a casa, con la mia fidanzata a Bogliasco. Ovviamente sto attendendo le direttive della Federazione. Nel frattempo mi alleno più o meno tutti i giorni, allenamenti a secco visto che non si può andare in acqua, neanche a mare. Siamo qui, stringiamo i denti, passiamo il tempo, prepariamo qualche ricetta”. 

Facendo un passo indietro, come hai vissuto i trionfali Mondiali di Gwangju e cosa invece non è andato per il Settebello ai recenti Europei di Budapest?

“Ai Mondiali di Gwangju siamo stati bravi a farci trovare pronti nei momenti decisivi del torneo, quindi alla fine siamo riusciti a vincere. Un’esperienza incredibile che porteremo dietro tutta la vita. Il Settebello ha girato benissimo come squadra, si sono incastrati tutti i meccanismi alla perfezione. Quando è così è difficile trovare una squadra che possa batterti. Siamo una compagine dura da affrontare, in quel torneo abbiamo mostrato tutto il nostro potenziale specialmente nella finale con la Spagna dove siamo arrivati tutti al 100% e tutti abbiamo fatto il nostro dovere, con il risultato che è venuto da sé. Gli Europei di Budapest non ci hanno permesso di lavorare tutti insieme per più mesi, visto che si sono svolti a gennaio, quindi nel pieno della stagione. Non siamo stati brillanti come in Corea, anche se nel girone ci siamo disimpegnati abbastanza bene. Poi però nei quarti abbiamo incontrato il Montenegro che ha saputo metterci in difficoltà con l’uomo in più e l’uomo in meno, sono stati più bravi di noi. Non è andata come doveva andare, però era tutto in proiezione delle Olimpiadi, non abbiamo preso l’evento con la voglia con cui andava preso”. 

A Rio 2016 eri il più giovane della pattuglia azzurra, ormai invece sei quasi un veterano, viste le esperienze. Senti il peso della pressione?

“Quando giochi con la Nazionale italiana devi essere abituato vestire questa calottina. La pressione impari a gestirla, convivendoci. Deve comunque sempre esserci, perché ti stimola e ti aiuta. Devi sempre dare il massimo”.

Cosa rappresenta per te il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021?

“Noi atleti avevamo programmato tutto per giocare le Olimpiadi nel 2020, ma al momento ci sono altre priorità nella vita di tutti i giorni, cioè quella di preservare la salute. Quindi la decisione presa è giustissima. All’inizio poteva esserci rammarico, ma ripensandoci non puoi farci nulla: è una cosa più grande di tutti, dobbiamo solamente rispettare le regole, stare a casa e farci trovare pronti quando sarà il momento”. 

Quali saranno gli obiettivi tuoi e della Nazionale in vista della prossima stagione?

“Gli obiettivi sono sempre i soliti. Si ambisce a vincere. Con il Recco vogliamo vincere tutte e tre i trofei: Coppa Italia, Champions League e scudetto. Con la Nazionale dobbiamo riconfermarci, essere al vertice. Andiamo a Tokyo per puntare in alto. Abbiamo un altro anno per lavorare ed amalgamarci, può farci bene visto che è un gruppo giovane”.

Tante federazioni hanno già fermato i propri campionati. Cosa ti aspetti in chiave pallanuoto?

“Purtroppo penso che anche la FIN decida di non far concludere i campionati. Il mio desiderio è quello di vederli conclusi in estate, però non credo che sia una cosa fattibile. Ci sono troppi fattori in mezzo: dal rientro degli stranieri, passando per il giocare le partite a porte chiuse. Troppe problematiche, difficile da risolvere. Sono un po’ pessimista”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: LPS/Claudio Benedetto

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