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Basket, Gianni Petrucci: “Il basket è aperto alle novità, ma la quota italiani non si tocca”

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Il tempo ci ha dato ragione sulla chiusura del campionato per via del coronavirus“. Inizia così l’intervista rilasciata oggi da Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, a La Stampa. Petrucci, successivamente, ha parlato della quota italiani, di recente messa in dubbio dal presidente di Lega Umberto Gandini: “Gli italiani devono giocare e il numero di cestisti azzurri obbligatori non si tocca. E’ un fattore che incide anche sulla nazionale. Si possono fare delle piccole modifiche, ma la quota complessiva di italiani nelle squadre della massima serie nostrana deve rimanere inalterato“.

Petrucci, in seguito, ha proseguito nel discorso: “Gli italiani non sono una specie protetta, voglio il giusto mix tra azzurri e stranieri. I dati hanno dimostrato che i nostri giocatori se hanno spazio non sono inferiori a quelli di altre nazioni”. Il presidente della Federbasket, dopodiché, ha continuato parlando del professionismo nella pallacanestro: “Il professionismo significa maggior tassazione, ma anche maggior serietà e prestigio. Non credo ci sia voglia nel basket di uscire dal professionismo“.

Infine, Petrucci si è pronunciato sulla ripartenza: “Innanzitutto dobbiamo sperare che gli aiuti del governo arrivino veramente. Dopodiché bisognerà essere tutti d’accordo sulle novità da apportare e sulle misure da usare per riammodernare i palazzetti dello sport“.

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Credit: Ciamillo

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