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Basket, la NextGen americana: i 10 migliori prospetti Under21 della NBA. Zion Williamson svetta in cima alla graduatoria
Dato che il regolamento della NCAA obbliga i giocatori a fare solo un anno di college prima di potersi presentare al draft NBA, gran parte dei prospetti statunitensi e canadesi più quotati tra coloro che sono venuti al mondo dopo il 1999 giocano già nella lega numero uno del globo. Di seguito vi proponiamo la nostra graduatoria dei migliori dieci cestisti under21 del momento tra quelli nati nell’America del Nord.
1) Zion Williamson: Sono bastate diciannove partite a Zion Williamson per far capire a tutto il mondo quanto egli sia un giocatore speciale. Dotato di un mix di agilità, tecnica ed esuberanza fisica con pochissimi altri precedenti nella storia di questo sport, prima dello stop dovuto all’emergenza Covid-19, il giocatore dei New Orleans Pelicans, nonché prima scelta dell’ultimo draft, si stava dimostrando uno degli attaccanti più efficienti della lega nonostante la giovanissima età. I numeri parlano per Zion: 23,6 punti di media con il 60% di eFG% (effective field goal) e il 62,2% di TS% (true shooting percentage).
2) Ja Morant: Conquista la piazza d’onore la seconda scelta dell’ultimo draft, vale a dire Ja Morant dei Memphis Grizzlies. La point guard della franchigia del Tennessee ha iniziato la sua carriera in NBA nel migliore dei modi e prima dell’interruzione della stagione stava trascinando i suoi verso i playoff. Considerate le poche partite giocate da Williamson, Morant, dall’alto di un annata da 17,6 punti e 6,9 assist, è anche il candidato numero uno al premio di rookie of the year se questo dovesse essere assegnato.
3) Jaren Jackson Jr: A completare il podio troviamo un altro giocatore dei Grizzlies, vale a dire la quarta scelta del draft 2018 Jaren Jackson Jr. Ala forte dinamica e potente, Jackson, nella sua seconda stagione nella lega, ha migliorato notevolmente il suo tiro da tre, diventando un giocatore decisamente più temibile nella metà campo avversaria rispetto all’annata precedente. Nel 2018-2019 Jaren si prendeva 2,4 conclusioni a partita dall’arco e convertiva con il 36%. Nei 54 match disputati prima dell’interruzione della stagione in corso per via del covid, invece, l’alfiere dei grizzlies aveva quasi il 40% su 6,3 tentativi a partita.
4) Collin Sexton: La point guard dei Cleveland Cavaliers, scelta alla numero otto al draft 2018, finora non ha vinto molte partite con la maglia della franchigia dell’Ohio. I numeri individuali, però, sono ottimi. Sexton segna 20,8 punti a match, tirando in maniera più che discreta sia da due che dall’arco. Delude, tuttavia, visto il suo ruolo, il dato degli assist. Collin, infatti, smazza appena 3,1 assistenze a incontro.
5) Tyler Herro: Nonostante la giovanissima età (è nato il 20 gennaio del 2000), Tyler Herro si è già ritagliato un ruolo importante in una delle squadre più forti della Eastern Conference: i Miami Heat. Merito del suo tiro dall’arco, fondamentale in cui già oggi avvicina l’eccellenza. Herro prende 5,4 conclusioni da tre nei 27,2 minuti di media passati in campo e converte con il 39%.
6) Marvin Bagley III: Il lungo dei Sacramento Kings, selezionato con la numero due al draft 2018, sarà probabilmente ricordato per sempre come colui che è stato ingiustamente preferito a Luka Doncic. Tuttavia, quando i problemi fisici lo hanno lasciato in pace, si è dimostrato un giocatore valido e con del potenziale. I punti nelle mani non gli mancano e il margine di miglioramento, date le doti notevoli per quanto concerne atletismo e verticalità, è sicuramente notevole.
7) Coby White: La shooting guard dei Chicago Bulls, terzo giocatore di questa graduatoria dopo Williamson ed Herro a essere nato nel nuovo millennio, ha mostrato delle doti interessanti sue prime 65 partite NBA, benché sia ancora molto acerbo. Sicuramente sa far canestro, come dimostrano i già nove incontri con 25 o più punti a referto. Le conclusioni dall’arco sono la sua arma principale, anche se al momento è ancora un tiratore di striscia, capace di alternare prestazioni balistiche eccellenti ad altre decisamente deludenti.
8) Darius Garland: Ottava posizione per un’altra point guard dei Cleveland Cavaliers, ovvero Darius Garland. Anch’egli classe 2000, al momento è probabilmente uno dei giocatori meno pronti in questa graduatoria. I suoi numeri, dato l’ampio spazio che ha in una franchigia in totale fase di rebuilding come quella dell’Ohio, di per sé non sono male, ma le percentuali dal campo parlano chiaro. Garland deve migliorare molto sia nel tiro dall’arco che nelle conclusioni al ferro se vuole diventare uno scorer efficiente.
9) RJ Barrett: L’ala canadese dei New York Knicks era consideratissima ai tempi dell’high school. Un’esperienza al college oscurata da quella del compagno Zion Williamson e un’inizio balbettante in NBA, però, hanno fatto calare notevolmente le quotazioni di Barrett. Al momento il cestista della franchigia della Grande Mela segna poco, in relazione ai minuti passati in campo e ai tiri che prende, e male. I lampi di talento non mancano, ma attualmente vive di soluzioni offensive considerate innefficienti.
10) Anfernee Simons: La guardia dei Portland Trail Blazers, malgrado sia ancora molto verde, ha dimostrato di saper farsi valere quando è stata chiamata in causa. I punti nelle mani ad Anfernee non mancano, anche se deve trovare maggior consistenza nel tiro dall’arco.
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Foto: Lapresse