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Basket: Mannion, Moretti, Spissu, Baldasso e non solo. Possibile abbondanza per l’Italia nel ruolo di playmaker, colmata una lacuna di anni?
L’Italia si riscopre terra di playmaker. La “Nazionale che verrà” di Meo Sacchetti ha sicuramente un ruolo molto coperto per il prossimo futuro e per il CT azzurro ci sarà davvero l’imbarazzo della scelta a chi affidare le chiavi del gioco della sua squadra. Il favorito pare essere quel Nico Mannion che si è appena dichiarato eleggibile per il prossimo Draft NBA, ma la concorrenza è comunque elevata vista la presenza di Marco Spissu, ma anche di Davide Moretti, Matteo Spagnolo e Tommaso Baldasso, solo per citare alcuni nomi.
Chi non ci sarà sicuramente più in azzurro è Daniel Hackett, che ha deciso di dire addio alla Nazionale dopo l’eliminazione al Mondiale. L’attuale giocatore del CSKA è stato per tanti anni e tante manifestazioni il play titolare dell’Italia, forse uno dei pochi punti fermi di un’Italia che ha cambiato moltissimo in quel ruolo. Dietro a Daniel sono girati veramente tantissimi giocatori, da Cinciarini a Luca Vitali, passando per Ariel Filloy fino ad un Travis Diener, la cui naturalizzazione fu tanto attesa, ma che non diede i frutti sperati.
Forse anche da Hackett ci si poteva aspettare qualcosa in più, con Daniel che ha fatto vedere le cose migliori in carriera con i propri club e non con la Nazionale, ma va comunque detto che è sempre stato un giocatore importante, un collante ottimo tra quelle che dovevano essere le stelle del gruppo (Gallinari, Belinelli e Datome).
Come detto il favorito per prendersi il ruolo di play titolare è Nico Mannion. Sul ragazzo appena uscito da Arizona c’è veramente un’attesa spasmodica e la prima apparizione in azzurro nelle Qualificazioni Mondiali ha subito destato sensazioni positive. Adesso arriva il Draft ed un primo anno in NBA che può davvero essere molto importante per il figlio d’arte, che spera di finire in una squadra che possa dargli spazio e margini di crescita.
Un giocatore atipico per l’Italia, una point guard con tanti punti nelle mani, ma comunque con capacità di fare assist e mettere in ritmo i compagni. Il possibile nuovo leader della Nazionale.
Dall’America arriva anche Davide Moretti, altro giocatore che ha fatto benissimo in NCAA e che ha sfiorato un incredibile titolo con Texas Tech. Una crescita davvero notevole oltreoceano per il ragazzo nativo di Bologna, che ha aumentato il proprio bagaglio tecnico e di leadership. Punti nella mani, capacità di prendersi anche tiri in un momento importante, tutto quello che serve a Meo Sacchetti.
Poi c’è chi gioca nel nostro campionato e che senza dubbio si è dimostrato il miglior play italiano delle ultime stagioni. Si parla ovviamente di Marco Spissu, totalmente esploso in quel di Sassari grazie alla cura di chi come Gianmarco Pozzecco ci sapeva fare nel ruolo di playmaker. Mancino, grandissimo tiratore, grande carattere e spirito di sacrificio. Nelle ultime due partite con l’Italia ha subito fatto capire di che pasta è fatto ed è proprio un giocatore perfetto per lo stile di gioco di Meo Sacchetti.
Ci sono poi i giovani come Tommaso Baldasso e soprattutto Matteo Spagnolo. Il primo cerca conferme il prossimo anno dopo la buona stagione in maglia Virtus Roma, mentre il secondo ha davanti a sè un futuro davvero roseo. Bisognerà capire la decisione del Real Madrid su Spagnolo, magari lasciarlo in prestito in qualche squadra di ACB per farlo maturare e ciò potrebbe essere anche un notevole vantaggio per l’Italia.
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Foto: LaPresse