Biathlon
Biathlon, una stagione positiva per le giovani azzurre. Dietro a Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi c’è ancora luce
Il grande biathlon è ormai fermo da un mese, con la Coppa del Mondo 2019-2020 che si è cocnlusa in anticipo a causa della grave situazione sanitaria che andava rapidamente ad espandersi in tutto il globo. Le competizioni sono state sospese non solo a livello internazionale, anche i più giovani e tutti i circuiti minori hanno dovuto arrendersi al virus e, di fatto, quello che si è rivelato un inverno decisamente positivo per i nostri colori, ha salutato anzitempo i suoi appassionati.
Dorothea Wierer ha nuovamente trascinato l’Italia sul tetto del mondo, vincendo la seconda sfera di cristallo consecutiva e rendendosi protagonista assoluta dei Mondiali casalinghi ad Anterselva. Lisa VIttozzi ha faticato molto più del previsto, ma le difficoltà incontrate quest’anno serviranno sicuramente alla sappadina per imparare e presentarsi al via il prossimo inverno con il piglio giusto. Federica Sanfilippo si è confermata la numero tre indiscussa del movimento, con Nicole Gontier e Alexia Runggaldier che, specialmente da gennaio in avanti, hanno invece sofferto moltissimo per problemi opposti.
La stagione 2019-2020 è diventata così terreno fertile per Michela Carrara, che sembra ormai in continua e costante fasce ascendente dall’infelice avvio di inverno passato. La valdostana classe 1997 ha prima convinto i tecnici con un buon passo sugli sci a dicembre e si è meritata il salto in Coppa dal nuovo anno in avanti, ben comportandosi soprattutto nelle staffette e naturalmente iniziando un percorso di crescita importante al fianco delle big di categoria. La “gemella sportiva” Irene Lardschneider, invece, ha certamente compiuto un mezzo passo indietro rispetto al positivo 2018/2019, complice anche qualche malanno fisico di troppo accusato in autunno e mai smaltito del tutto. La 22enne gardenese resta però ampiamente in corsa per raggiungere l’amica in Coppa anche magari dall’inizio dell’anno prossimo, se l’estate dovesse procedere senza intoppi, rinnovando un duello che ormai tra le due si protrae da parecchi anni.
Nonostante qualche lampo nella prima parte di stagione non può essere forse pienamente soddisfatta Beatrice Trabucchi, egregia tiratrice che al suo primo anno da junior non è riuscita a mettere in campo un passo sugli sci troppo competitivo per sfruttare le sue innate doti al poligono. I margini di miglioramento ci sono ancora tutti per la 19enne, ma sarà necessario lavorare bene per lei dal punto di vista fisico durante l’estate. Chi ha patito un inverno certamente molto sottotono è invece Samuela Comola, che non ha saputo dare un seguito alle ottime indicazioni lasciate dodici mesi fa, restando molto solida al tiro senza tuttavia avere un passo sugli sci convincente.
Scendendo di categoria, tralasciando gli ottimi segnali arrivai al maschile nell’immediato impatto con la Coppa per i due classe 2000 Tommaso Giacomel e Didier Bionaz, nella stagione appena terminata si sono fatte notare anche delle interessanti prestazioni dalle ragazze, in particolare da parte con altri tre membri della squadra nazionale juniores/giovani allenata da Mirco Romanin, Edoardo Mezzaro, Fabio Canciana e Daniele Piller Roner.
Il riferimento è naturalmente alle tre super altoatesine che si sono messe in lice durante i Mondiali youth di Lenzerheide in gennaio, Linda Zingerle, Rebecca Passler e Hannah Auchentaller. Il terzetto è veramente affiatato, composto da elementi con grande potenziale sugli sci – che a quest’età è certamente un fattore fondamentale – e con rapidi miglioramenti anche al tiro. A testimonianza del buon lavoro svolto è arrivata da loro una medaglia in ogni competizione della rassegna iridata, iniziata con un argento nell’individuale dal sapore quasi d’oro della nipote di Johann (che ha anche sparato per vincere a quarto poligono), è proseguita con un altro piazzamento d’onore nella staffetta 3×6 e si è concluso al meglio con l’oro e il bronzo in sprint e inseguimento della figlia di Andreas. Oltre all’apporto in staffetta anche per Auchentaller i risultati sono stati certamente incoraggianti, soprattutto nel momento clou dell’inverno visto che nelle prime settimane di competizioni la forma sembrava tardare ad arrivare per lei. Non ci sono stati naturalmente solamente i Mondiali, per Zingerle (che è una 2002 e quindi anche un anno più giovane delle amiche-rivali) sono arrivate anche due bellissime soddisfazioni nelle precedenti Olimpiadi giovanili di Losanna, con un oro nella staffetta mista e un argento nella single mixed.
In tutto questo non possono essere dimenticate infine anche le altre due ragazzine della squadra, Martina Trabucchi e Magdalena Wierer. La prima, ancora minorenne, ha dimostrato buona qualità al tiro ma le manca forse un piccolo step nel fondo per riuscire ad esplodere, mentre la seconda è stata fortemente limitata da dei malanni fisici che la stanno tartassando ormai da qualche stagione.
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Foto: Simon Bruty for OIS