Calcio

Calcio: è partito il countdown per la ripresa del campionato

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Sono settimane di nostalgia quelle dei tifosi del calcio. Con la pandemia in corso, infatti, si è proprio dovuto mettere uno stop alle partite e agli allenamenti. Come sostenne il Presidente della Fifa qualche settimana fa “nulla vale il rischio di una sola vita umana”. Il tempo oggi è passato e i contagi sono diminuiti e pare inizi a palesarsi uno spiraglio di ripresa delle attività, comprese quelle sportive legate al calcio.

Il Ministro dello Sport Spadafora ha palesato la proposta di riprendere lentamente con le attività a partire dagli allenamenti delle squadre per poter così poi riprendere con il campionato. Ufficialmente in questo momento la dead line è il 3 maggio, come stabilito dal Presidente Conte, ma nel corso di questi giorni tutto potrebbe cambiare.

La ripresa? Forse dal 4 maggio

Ne è ben consapevole il Ministro che infatti sta prendendo tempo evitando di prendere una posizione definitiva. A dettare “legge” sarà infatti la curva dei contagi. Nei prossimi giorni il Ministro dello Sport si confronterà con quello della Salute per valutare tempi e modi per la ripartenza degli allenamenti. Se tutto va bene si potrebbe cominciare con gli allenamenti il 4 maggio per poter riprendere il campionato magari verso la metà di giugno.

Alcuni giocatori stanno rientrando e potrebbe essere proprio per la ripresa degli allenamenti. In queste ultime ore si è vociferato molto, per esempio, su Lukaku Romelu che l’ha proprio dichiarato sul suo profilo Instagram. Ovviamente le difficoltà per il rientro sono diverse, ci potrebbero essere dei ritardi e di conseguenza gli allenamenti potrebbero slittare anche per questo motivo.

Il clou della questione pare attualmente essere quella dei tamponi, che si dovrebbero fare a 1500 persone o forse più. In caso di ripresa del campionato, infatti, bisognerebbe fare tamponi ai piloti dei charter, ai medici antidoping (che sono 2 ogni partita quindi circa 100 in totale) e saranno previsti anche controlli periodici per sicurezza.

Importante stabilire anche subito la questione dell’eventualità di un positivo: come ci si muoverà? Dal momento che il campionato sarà eventualmente ancora in corso, come si gestiranno i contratti che scadrebbero il 30 giugno?

La questione economica: i nodi arrivano al pettine

Queste settimane di stop, benché necessarie, hanno inflitto una ferita nel portafogli della Lega di Serie A che ha valutato un buco di 80 milioni, considerando sia quanto perso sino ad oggi, sia quanto si perderà probabilmente per via del fatto che per un bel po’ si giocherà senza pubblico. Dopotutto senza pubblico anche gli sponsor non avranno grande interesse a finanziare il settore.

Sky stesso, da sempre, uno dei principali finanziatori ha già messo sul tavolo l’ipotesi di richiedere uno sconto per la prossima stagione. In tempi normali il coltello dalla parte del manico l’avrebbe avuto la Lega, ma di questi tempi è questa ad essere in difficoltà e Sky lo sa molto bene. D’altra parte è pur vero che in queste settimane Sky ha pagato di fatto più di quello che è stato ovviamente giocato e che negli ultimi anni la rete ha dato al mondo del calcio qualcosa come 7 miliardi di euro.

Qualcosa in più ha guadagnato sugli abbonamenti d’altro genere, visto che in tanti hanno sottoscritto l’abbonamento essendo a casa, ma il core business dell’emittente è proprio il calcio. In tanti sperano che si parlerà della reintroduzione delle sponsorizzazioni da parte del settore scommesse, ma bisogna vedere quali saranno le decisioni del Governo.

Di certo sarà fondamentale favorire i bookmaker legali, quelli sotto controllo AAMS, promossi da siti come scommesseseriea.eu, per dire. Se il settore fosse tutto sicuro, infatti, sicuramente anche da parte del Governo ci sarebbe di certo maggiore apertura.

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Foto: LaPresse

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