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Calcio, Giovanni Rezza: “Tra un mese può ripartire il campionato, ma a porte chiuse e con misure rigide”

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Il tema sul possibile ritorno in campo del campionato di calcio in Italia tiene banco. In questi ultimi giorni l’argomento, infatti, è stato affrontato da addetti ai lavori sia in ambito sportivo che scientifico.

Da questo punto di vista Giovanni Rezza, membro dell’Istituto Superiore di Sanità e del comitato scientifico che nel corso della conferenza stampa presso la Protezione Civile aveva esposto un parere negativo circa l’avvio della massima serie, ha precisato meglio il proprio concetto nelle sue ultime esternazioni pubbliche riportate dal sito di raisport: “Possibile giocare a porte chiuse con misure rigide e rigorose. Bisognerà cercare di rendere minimo il rischio di contagio tra tutti i soggetti coinvolti, le parole di Rezza.

Una sottolineatura che quindi vuol specificare quanto, ora come ora, non si possa scendere in campo, trovandoci nella cosiddetta “Fase 1” dell’emergenza sanitaria. Discorso diverso è tra un mese, quando probabilmente anche dal punto di vista governativo si darà il via appunto allo step successivo: “Oggi il campionato non può ripartire, ma tra un mese si può, certamente a porte chiuse con misure rigide e rigorose. Ogni apertura comporta un minimo di rischio: va reso bassissimo questo rischio e andrebbero prese misure molto rigide. Non sta a me decidere, sarà la politica a farlo. La Figc sta già pensando alle istruzioni su misure molto rigorose per ridurre al minimo il rischio per giocatori, addetti ai lavori e per il resto della comunità“, ha aggiunto il membro dell’Iss.

A questo punto si attende quello che deciderà il Governo dopo il famoso 3 maggio, scadenza del lockdown in Italia.

 

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Foto: LaPresse

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