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Calcio, si va verso la chiusura della Serie A: mancata assegnazione dello scudetto e campionato a 22 squadre? Gli scenari

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Tanti indizi fanno una prova.Il campionato di calcio di Serie A sembra che non terminerà e si verso la chiosa anticipata. Sono questi i segnali che arrivano dal ministero dello Sport e dalla Sanità, per bocca di Vincenzo Spadafora e di Pierpaolo Sileri. La posizione del Governo, in attesa di comunicazioni ufficiali, pare orientata verso uno stop come in Francia e quindi quali potrebbero essere i possibili scenari?

Il più probabile è quello di uno Scudetto non assegnato e una Serie A a 22 squadre. Come è noto, l’Uefa ha fatto sapere alle singole federazioni che in caso di impossibilità a terminare la rassegna nazionale si dovranno comunicare i posizionamenti per l’Europa a tavolino, su una base “meritocratica”. In buona sostanza vi sarebbe il congelamento della classifica attuale. In questo caso Juventus, Lazio, Inter e Atalanta andrebbero in Champions League, mentre Roma, Napoli e Milan in Europa League. Ci sarebbe però da valutare la posizione dell’Hellas Verona, alle spalle di una sola lunghezza rispetto ai rossoneri, ma avendo un match in meno: da una parte c’è la classifica “cristallizzata”, con i meneghini davanti all’Hellas, e dall’altra c’è il fattore dato dal quoziente punti. In quest’ultimo caso il Verona, a -1 dal Milan, è in vantaggio sul Parma per differenza reti – gli emiliani sono alla pari con l’Hellas e, rispetto al Diavolo, sarebbe davanti: 1.40 punti a gara per la squadra di Ivan Juric, Milan a 1.38. Resta quindi da capire quale strada si seguirà.

Ancor più complicato gestire le retrocessioni. Le ipotesi sul tavolo sarebbero due: la prima congelare le retrocessioni e aprire le porte a una Serie A 2020-21 a 22 squadre (più probabile per evitare il caos dei ricorsi?), con Benevento e Crotone (prime due classificate in B alla pausa) promosse d’ufficio in massima serie. L’altra via è mantenere un torneo a 20 squadre, facendo retrocedere le ultime due (Brescia e SPAL) e sostituirle con le già citate Benevento e Crotone.

Ovviamente questi scenari hanno un costo di non poco conto per le casse del “Pallone”. Tutti i club sono unanimi nel negare sconti o dilazioni a Sky, Dazn e IMG che entro il primo maggio devono versare l’ultima rata del contratto vigente. In caso di stop definitivo però le condizioni muterebbero e le società si troverebbero costrette a rinegoziare termine e cifre. Sky nel frattempo ha già quantificato le richieste nella lettera inviata alla Lega prima dell’ultima riunione. Se non si gioca, chiederebbe uno sconto alle società di 255 milioni. Un taglio che i club dovrebbero nel caso riconoscere anche agli altri licenziatari (Dazn e IMG) per un mancato incasso complessivo di ben 440 milioni (solo di introiti dai network televisivi). Un impatto devastante poiché i soldi delle tv incidono solo per il 40% sui conti delle squadre. Sommando agli altri incassi nulli, il deficit supererebbe quota 700 milioni! A ciò va legato anche la questione dei tagli degli stipendi dei calciatori.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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