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Ciclismo, Filippo Ganna: “Vorrei provare il Record dell’Ora e scendere sotto i 4′. Puntiamo alla medaglia olimpica”

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Filippo Ganna è uno dei fari del ciclismo italiano, è il Campione del Mondo nell’inseguimento individuale su pista dove detiene anche il record del mondo (4:01.934). Il piemontese ha conquistato il titolo iridato in questa specialità su pista per ben quattro volte ed è un punto di riferimento nel quartetto dell’inseguimento che sogna una medaglia alle Olimpiadi di Tokyo in programma nel 2021.

L’alfiere del Team Ineos sembra essere uno dei candidati a battere il mitico Record dell’Ora e ne ha parlato in un’intervista concessa a Tuttobiciweb: “Mi chiedete spesso del record dell’ora, nelle tante ore trascorse a casa a marzo ci ho pensato. Ci vorrei provare, anche se è tutt’altro che scontato. Vic­tor Campenaerts percorrendo 55,089 km ha portato l’asticella a un livello assurdo ma le sfide sono fatte per essere accettate e i record per essere battuti. So che anche il mio World Record nell’inseguimento prima o poi sarà mi­gliorato, ho il cuore in pace. Finchè correrò tenterò di difendermi e di af­frontare i primati degli altri. Quando si deciderà il futuro prossimo delle corse e con la squadra avremo le idee più chiare sul da farsi, lo proporrò. Se ci sarà tempo, perché non provarci?“.

Il 23enne prosegue: “Prima della fine dell’anno mi sarebbe piaciuto organizzare anche un evento con la squadra per provare a battere il muro dei quattro minuti nell’inseguimento, andando alla ricerca delle condizioni ideali. Prepa­randomi solo per quello, quindi verso la fine della stagione. Per en­trambe queste ipotetiche sfide do­vremmo trovare un velodromo veloce, il mio team in questo senso ha tanta esperienza. Solo due anni fa pensavo che scendere sotto i 4’10” fosse impossibile… ma un giorno so che ce la farò a scendere sotto i 4’, tempo che ora sembra improponibile. Mi affiderò allo staff del Team Ineos ma pure a quello del­l’Italia, senza il quale non mi muo­vo. Non so se è chiaro, ma a stare tanto a casa senza un programma gare definito sto “saltando di testa” quindi partorisco queste idee malsane (ride, ndr)”.

Filippo Ganna rivela anche come sta trascorrendo questi giorni: “Come tutti i professionisti in orbita Nazionale io mi sto allenando, senza sapere quando potremo tornare a gareggiare. In questo periodo cerco di mangiare poco e resto concentrato sull’obiettivo del peso, al­trimenti lieviterei come una mongolfiera. Sono alto 193 centimetri e il mio peso forma è di 82 chili. Al mondiale pesavo 86 chili, ora sono sugli 84. Sui rulli cerco di simulare salite lunghe, il terreno su cui soffro maggiormente, cercando di restare fi­du­cioso che tutto prima o poi tornerà alla normalità. Il calendario che avevamo stilato con la squadra prevedeva, dopo il Gran Pre­mio di Larciano e la Tirreno-Adriatico, il mio debutto al Giro d’Italia e altre corse prima dell’appuntamento olimpico con Tokyo 2020, anche se proprio in questi giorni è arrivata la notizia del rinvio di un anno della rassegna olimpica“.

Poi uno sguardo verso le Olimpiadi: “La priorità co­munque resta una medaglia da ottenere con il quartetto. I miei compagni ed io ci crediamo, Marco (il CT della pista Villa, ndr) non aspetta altro da quattro anni, all’ultima grande prova generale abbiamo dimostrato di non essere lontani dai campioni del mondo della Da­nimarca. Il bronzo di Berlino, ma so­prattutto il tempo fatto registrare al mondiale (3’46”513) dimostrano che sia­mo entrati in un’altra dimensione, ma non dobbiamo adagiarci. A Tokyo do­­vremo disputare la prima prova “del­la vita” per garantirci la finale per il pri­mo e secondo posto, evitando er­rori come la scivolata al mondiale di due anni fa e sperando che la fortuna sia dalla no­stra, perché anche quella in­cide. Ora l’appuntamento olimpico è chiaramente da riprogrammare, ad ogni modo ci faremo trovare pronti. La notizia del rinvio è ancora fresca, la dobbiamo metabolizzare e dobbiamo ovviamente riscrivere i programmi”.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Federciclismo

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