Ciclismo, i Mondiali dell’Italia: Felice Gimondi, la tenaglia belga e la magica vittoria su Merckx a Barcellona 1973 – VIDEO

I Mondiali di ciclismo su strada che si svolsero a Barcellona nel 1973, sull’anello del Montjuich, passarono alla storia per due motivi: l’epica vittoria di Felice Gimondi e la stranissima gestione del finale da parte della nazionale belga. In quell’occasione, infatti, la rivalità tra il Cannibale Eddy Merckx e un giovanissimo Freddy Maertens ruppe le uova nel paniere a una selezione che, sulla carta, era considerata invincibile.

Merckx, reduce da una stagione in cui ha vinto, tra le altre cose, Giro d’Italia, Vuelta a España, Parigi-Bruxelles, Gand-Wevelgem, Parigi-Roubaix, Amstel Gold Race, Liegi-Bastogne-Liegi e Gp delle Nazioni, fa fuoco e fiamme sostanzialmente ad ogni giro. Dopo quindici tornate, alla sua ruota, resistono solo il connazionale Freddy Maertens, lo spagnolo Luis Ocaña, fresco vincitore di un Tour de France a cui il Cannibale non ha partecipato, e l’azzurro Felice Gimondi.

Eddy, tuttavia, dopo quegli sforzi è particolarmente stanco e fin dall’inizio dell’ultimo giro sembra stranamente spento. Ocaña, che è il più lento in caso di sprint, prova a fare il vuoto in salita, ma il suo tentativo risulta velleitario. Si va, dunque, verso una volata. Sulla carta, i più rapidi sono proprio i due fiamminghi.

Il Belgio, tuttavia, interpreta malissimo il finale. Merckx non si mette a disposizione del compagno. Maertens, corridore che nei suoi anni d’oro sarà capace di ottenere quaranticinque successi in una stagione, è costretto a farsi tutto il rettilineo conclusivo in testa. Di norma Fast Freddy non avrebbe dovuto avere problemi a battere Gimondi allo sprint. Ma 300 metri al vento sono troppi anche per lui. Con una rimonta imperiosa Felice lo sorpassa sulla linea del traguardo e alza le braccia al cielo. Per la prima volta da quarant’anni a quella parte, il Bel Paese, che nel 1972 si era imposto con Marino Basso, conquista due titoli iridati consecutivi.

IL MONDIALE DI FELICE GIMONDI

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luca.saugo@oasport.it

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Foto: Lapresse