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Ciclismo, i Mondiali dell’Italia: Gianni Bugno e il bis arcobaleno di Benidorm 1992

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Da Stoccarda a Benidorm. Una doppietta storica, la prima consecutiva per un corridore italiano (sarà poi bissata qualche anno dopo da Paolo Bettini). Gianni Bugno ed i Mondiali di ciclismo, un rapporto splendido. Il nativo di Brugg tra 1991 e 1992 ha incantato il globo, vestendo sempre la maglia iridata: due medaglie d’oro, a consacrarlo nell’elite di questo sport.

Reduce dal capolavoro in terra teutonica dell’anno precedente, il capitano azzurro si è lanciato verso l’avventura iberica non con i favori del pronostico, visti i pochi risultati ottenuti. Il ruolo di protagonista principale non poteva che spettare al padrone di casa Miguel Indurain: l’iberico in quell’anno aveva sbaragliato la concorrenza conquistando si Giro d’Italia che Tour de France.

Alfredo Martini le vesti di capitano dell’Italia le aveva affidate a Claudio Chiappucci ed il Diablo si è fatto trovare pronto, andando in fuga con Indurain, Rominger e Jalabert, i più attesi. La Colombia però si mette a dettare il ritmo e va a chiudere il gap, con un ultimo giro a ritmi altissimi, che lancia il plotone verso la ristretta volata finale. 

Un Gianni Bugno che fino a quel momento si era solamente intravisto, si lascia guidare dal fido scudiero Giancarlo Perini, che lo trascina avanti nel momento decisivo: Jalabert parte in testa nello sprint conclusivo, ma Bugno è strepitoso e sull’arrivo in leggera salita riesce a prevalere, alzando per il secondo anno consecutivo le braccia al cielo. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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