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Ciclismo, il nuovo calendario prende forma. Resta un’incognita non da poco: squadre e corridori hanno paura

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Come annunciato settimana scorsa dall’UCI, sta iniziando a prendere forma il nuovo calendario della stagione di ciclismo su strada, rivoluzionata, come per tutti gli sport, dal Coronavirus. Si conoscono al momento le date di Tour de France (tra fine agosto ed inizio settembre) e Mondiali in Svizzera (dal 20 al 27 settembre), ma anche gli altri Grandi Giri e le Classiche Monumento verranno ricollocate.

Il tutto però se si risolverà la situazione. Al momento infatti non c’è nulla di certo e in tanti non vogliono rischiare. Molte delle squadre tra fine febbraio ed inizio marzo avevano già deciso di non mandare alle corse i propri corridori per evitare il contagio: ora che il numero di positivi è aumentato a dismisura diventa ancor più difficile riuscire a garantire la sicurezza. 

Diversi interventi contrastanti sono arrivati in questi giorni. Il più importante è stato sicuramente quello di David Brailsford, team manager del Team INEOS: “Ci riserviamo il diritto di ritirare la squadra se lo riterremo necessario. Visto che la corsa è in programma, prevediamo di partecipare, ma monitoreremo gli sviluppi della situazione come abbiamo già fatto. Questo è un approccio prudente, responsabile e attento. Ci sarà molto dibattito su quel che bisogna fare nel periodo di transizione in tutti gli aspetti della società, compreso lo sport. Valuteremo la situazione in maniera molto attenta e ovviamente seguiremo tutte le direttive nazionali”. 

Ad unirsi anche il team manager dell’EF Pro Cycling, Jonathan Vaughters: “Vogliamo vedere quali possono essere le tecniche di contenimento prima dell’evento. Forse a luglio e agosto il virus è debellato al punto che non ci sono questi rischi, ma posso dire che se c’è un rischio di una seconda ondata e che il Tour ne può essere concausa, allora chiederemo che siano prese misure speciali prima dell’evento”.

A parlare è anche un veterano del gruppo, tra i corridori più rappresentativi ed ex campione del mondo, Alejandro Valverde: “È importante che il Tour si svolga ma mi chiedo se sarà possibile. Certo, manca ancora molto all’estate ma mi fa pensare il fatto che il sindaco di Los Angeles abbia detto che nella sua città gli eventi sportivi non saranno organizzati fino al 2021. Tutti abbiamo voglia di correre ma io sono piuttosto pessimista sul fatto che si possa fare quest’anno”. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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