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Ciclismo, il ricordo di Michele Scarponi. Quel sorriso che il gruppo non dimentica

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25 aprile. Giornata di festa in Italia, che però tre anni fa si è trasformata in un vero e proprio lutto per il mondo del ciclismo e dello sport tricolore in generale: nel 2017 si sono svolti infatti, in questa data, i funerali del compianto Michele Scarponi. L’Aquila di Filottrano, questo il suo soprannome, è scomparso tragicamente il 22 aprile di tre anni fa, investito da un furgone durante un allenamento.

Professionista dal 2002, noto per le sue doti da scalatore puro. In montagna spesso e volentieri è stato con i migliori. Ventuno le vittorie in carriera, tra le quali spicca ovviamente il Giro d’Italia del 2011, che non è riuscito purtroppo a festeggiare a dovere, visto che è arrivato a tavolino una stagione dopo per la squalifica per doping di Alberto Contador. Dopo essere stato capitano, si è gettato nel mestiere di gregario, con i frutti che sono arrivati a grappoli: i trionfi di Vincenzo Nibali tra Giro e Tour.

Più dei risultati però c’è molto altro. Sempre pronto alla battuta, mai una parola fuori posto. Una chioccia per i compagni più giovani, ma per tutto il gruppo in generale. Amato dal plotone al completo, in ogni corsa lo trovavi sorridente, pronto a scherzare con chiunque dei suoi avversari. Un amico più che un rivale. Questo era Michele Scarponi. Questa simpatia che sprizzava da tutti i pori sarà davvero difficile da dimenticare.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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