Ciclismo
Ciclismo, Marcel Kittel: “Non penso che il Tour 2020 si potrà disputare, sarebbe un rischio eccessivo”
“Non penso che si potrà disputare il Tour de France 2020”. Marcel Kittel, che si è ritirato dall’attività agonistica al termine della scorsa annata, vincitore di ben 14 tappe alla Grand Boucle, è scettico sul fatto che la corsa transalpina possa effettivamente prendere il via, come previsto, nella giornata di sabato 29 agosto (per poi concludersi il 20 settembre, come sempre, a Parigi). Secondo il velocista classe 1988: “… dato che non si potranno tenere raduni in Francia fino almeno a metà luglio per colpa della pandemia del coronavirus, non penso sia possibile organizzare un evento di questa portata e queste dimensioni, anche prendendo le dovute precauzioni”.
“Non ci sono ancora certezze, né date sicure per capire quando questa epidemia cesserà – le sue parole riportare da Cyclingnews.com – D’altro canto, tuttavia, non ha senso criticare gli organizzatori del Tour de France. Hanno cercato ogni mezzo per risolvere questa situazione così intricata. In queste settimane, diciamo, non sono rimasti con le mani in mano, ma devono anche essere consapevoli che ogni previsione è del tutto impossibile al momento”.
Secondo il nativo di Arnstadt, comunque, qualche spiraglio potrebbe esserci. “Quando si sapranno le date ufficiali del ritorno alla vita di tutti i giorni, in quel momento dovrà essere presa la decisione più importante, ovvero se sia giustificabile organizzare il Tour per partecipanti e spettatori. Io, ad ogni modo, rimango scettico”.
Come ha spiegato qualche giorno fa l’esperta della salute pubblica Devi Sridhar, presidente della Global Public Health presso l’Università di Edimburgo: “… far disputare il Tour de France a settembre sarebbe una perfetta “ricetta per il disastro”, aggiungendo che “… c’è sicuramente il rischio che il Tour de France si muova e diffonda involontariamente il virus. A quel punto sarebbe inevitabile un secondo lock-down”.
“Anche per questo rimango della mia idea – conclude Kittel – Io vorrei che la corsa di disputasse, ovviamente, ma solo con condizioni certe. Politici ed esperti potrebbero decidere che il Tour si possa tenere, ma per me non è pensabile che possa svolgersi in autunno. Molti altri eventi importanti sono stati cancellati. Nessuno sa come saranno le cose da qui a sei mesi, possiamo solo aspettare e vedere come si sviluppa la situazione…”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Valerio Origo