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Oltre Cinquecerchi
Come cambiano i trasporti pubblici col coronavirus? Più corse di metro e bus, distanziamento tra le persone, solo posti a sedere
Il coronavirus ha cambiato la vita di tutto gli italiani, il nostro Paese sta fronteggiando l’emergenza da ormai un paio di mesi e soltanto adesso si sta vedendo un po’ la luce in fondo al tunnel anche se la battaglia contro Covid-19 è ancora molto lunga. Una volta che sarà finito il periodo di lockdown, al momento previsto per domenica 3 maggio, dovremo iniziare a convivere con questo virus: ci sarà una riapertura graduale delle varie attività lavorative, dei negozi e degli spazi di intrattenimento. Si preannuncia un lento ritorno alla vita che eravamo abituati a sostenere prima di questo incubo, ovviamente dovranno cambiare tutte le nostre abitudini per diversi mesi, probabilmente fino a quando non verrà trovato un vaccino per debellare Covid-19.
TRASPORTI PUBBLICI: COME SARANNO DOPO IL CORONAVIRUS? TRA DIVIETI E DISTANZIAMENTO
Attualmente bisogna rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, gli ingressi nei negozi e nei supermercati vengono fatti attraverso lunghe file indiane. Bisogna lavarsi costantemente le mani, in alcune Regioni si devono utilizzare le mascherine e i guanti, ovviamente sono vietati baci, abbracci, strette di mano. La situazione dei trasporti muterà radicalmente, soprattutto quando le persone potranno uscire di casa in maniera regolare e non soltanto per motivi di lavoro, ragioni di salute o casi di stringente necessità.
Ne ha parlato il Corriere della Sera. Le corse di autobus e metropolitane, ma anche di treni e tram oltre ad altri mezzi pubblici, dovranno essere necessariamente intensificate perché a bordo si potrà stare soltanto seduti e non tutti i posti potranno essere occupati visto che bisognerà mantenere una certa distanza tra le persone. Inoltre si preannunciano scaglionamenti per quanto riguarda gli ingressi nelle stazioni e nelle biglietterie, in modo da evitare qualsiasi tipo di assembramento.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse