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Coronavirus, perché al Sud meno contagi che al Nord? Il clima mite ha aiutato

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Come riportato dal sito yesllife.it, il virologo Roberto Burioni, nel corso della trasmissione “Che tempo che fa” ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni circa la diffusione del Coronavirus al Sud, partendo però dapprima da un quadro generale della situazione: “Siamo stati bravi e responsabili, gli italiani in grandissima parte sono rimasti in casa ed hanno fatto di tutto per non trasmettere questo virus. I risultati sono molto positivi, sono meno gli ingressi in ospedale ed in terapia questo vuol dire che stiamo uscendo da quel momento di emergenza che ci ha fatto tremare i polsi“.

Al Sud però in particolare, per fortuna la diffusione non è stata così vasta come al Nord: “Non lo sappiamo con precisione, forse sono arrivate meno persone o alcune misure sono state implementate quando i contagi erano inferiori. C’è una speranza, però, che, come accade per tutti i virus respiratori, questo virus si trasmetta meno con climi più miti. Non sappiamo se sia così, ma potrebbe essere che, come il raffreddore, si attenuerà nei prossimi mesi. Ma, c’è un ma, dobbiamo stare pronti: perché potrebbe tornare in autunno“.

Interessanti anche le dichiarazioni rilasciate a OPEN da Giovanni Rezza, capo del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui al Sud non si è avuto lo stesso numero di contagi del Nord, in quanto “Il virus è entrato in Lombardia, probabilmente già prima del blocco dei voli da Wuhan. E lì si è diffuso in un periodo di picco influenzale: almeno inizialmente è stato molto difficile da diagnosticare. Poi si è trasmesso principalmente per contiguità, senza compiere salti a distanza, se non per qualche cluster ben circoscritto in Veneto, a Rimini e verso le Marche. Quando l’epidemia si è diffusa in tutta Italia e sono nati dei focolai al Sud, le autorità erano già preparate“.

Le misure adottate da Governo hanno funzionato: “Il provvedimento di distanziamento sociale ha ostacolato il virus al Meridione prima che potesse diffondersi nelle stesse misure del Nord, dove circolava da parecchio tempo. Sì, c’è stata qualche catena di trasmissione a Roma, una città molto popolosa. Alcune catene si sono viste nelle RSA, le residenze per anziani: ma quando il virus è arrivato davvero, i provvedimenti di distanziamento sociale erano stati già presi. Il fattore temporale ha salvato il Meridione“.

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Foto: LaPresse

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