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Cosa sono i test sierologici e come funzionano? Per scoprire se si hanno gli anticorpi contro il coronavirus
L’Italia sta affrontando l’emergenza coronavirus, il nostro Paese è in lockdown fino a lunedì 13 aprile compreso e soltanto dopo Pasquetta potrebbe riaprire alcune attività. Negli ultimi giorni si è parlato tanto dei test sierologici che andrebbero effettuati sulla popolazione per capire se è già venuta al coronavirus e se ne è immune, aspetti che permetterebbero di tornare alla vita sociale in tutta tranquillità e senza pericolo. Diamo uno sguardo più dettagliato a cosa sono e a come funzionano i test sierologici.
COSA SONO I TEST SIEROLOGICI E COME FUNZIONANO?
I test sierologici riescono a individuare quali anticorpi si sono formati: le IgM (Immonoglobuline M) e le IgG (Immunoglobuline G). Le IgM vengono prodotte per prime in ordine di tempo, la ricerca delle IgG è molto importante perché permette di verificare se si è formata la cosiddetta memoria immunitaria.
Attenzione però: non è detto che la presenza delle IgG garantisca l’immunità di una persona, ovvero che sia protetta dal coronavirus. Va infatti precisato che ci sono virus in cui la risposta anticportale c’è ma non neutralizza il virus (pensiamo all’Hiv).
Al momento sono disponibili tre tipi di test sierologici: due “quantitativi” da laboratorio con due tipologie di metodo diverse (in chemiluminescenza e in EIA) e uno “qualitativo” ad immunocromatografia, definibile “rapido” (con tempi di risposta di circa 15 minuti). Bisogna però precisare che utilizzare soltanto questi test comporterebbe un problema importante, nella fase attuale della pandemia: la diagnosi non rileverebbe un’infezione nelle sue fasi iniziali e la prima settimana spesso è quella in cui le persone rilasciano il virus nella massima concentrazione. Avere prodotto gli anticorpi, infatti, non significa non essere contagiosi.
A COSA SERVONO I TEST SIEROLOGICI? PERCHÉ DEVONO ESSERE FATTI?
I test sierologici possono favorire il ritorno alla vita sociale delle persone perché ci permettono di dire se un determinato soggetto è già venuto a contatto col coronavirus e se ha sviluppato delle immunità.
Per sapere se una persona è davvero protetta è necessario verificare che le IgG siano in grado di neutralizzare il virus e di fare da scudo nel caso in cui si venisse nuovamente a contatto con Covid-19. Si può verificare tutto questo con test che stabiliscono se le IgG sono neutralizzanti. Se si dimostra che un soggetto ha anticorpi neutralizzanti allora è protetta da una nuova infezione, dunque non rischia di riprendere la malattia e non la può trasmettere a nessuno.
Queste persone possono dunque tornare normalmente alla loro vita sociale, per questo motivo è importante svolgere questi test per cercare di tornare gradualmente alla normalità.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse