Formula 1
Davide Valsecchi, F1: “Ferrari, pesa la perdita di Marchionne. Leclerc e Verstappen vinceranno 3-4 Mondiali a testa”
Dovremmo trovarci nel bel mezzo del weekend del Gran Premio del Vietnam di Formula Uno, il primo nella storia della Nazione asiatica, invece tutto è fermo. Il coronavirus ha bloccato il mondo intero e, di conseguenza, anche il Mondiale di Formula Uno 2020. Cosa ne sarà della stagione che stava per prendere il via in Australia ad inizio marzo? Cosa attende all’orizzonte Mercedes, Ferrari e Red Bull? Ne abbiamo voluto parlare con uno dei maggiori esperti del settore: Davide Valsecchi, commentatore tecnico del mondiale di Formula 1 per Sky Sport e campione della GP2 nel 2012.
Davide, invece di assistere al terzo appuntamento del campionato, siamo costretti a rimanere a casa in attesa degli eventi. Il COVID-19 sta stravolgendo ogni scenario anche per quanto riguarda la F1. Tu che idea ti sei fatto? Vedremo azione nel 2020?
“Bella domanda, non di facile soluzione. Pensando ad ogni possibile eventualità, e sperando che anche nel resto del mondo questa pandemia possa mollare la presa in tempi stretti, non sarebbe male ripartire a Monza ad inizio settembre. Anche in quel caso ci sarebbe ancora tanto tempo per disputare un numero di Gran Premi importante arrivando fino a dicembre. Si dovrà iniziare comunque, anche a porte chiuse, perchè le questioni economiche si faranno sentire, eccome. Senza dubbio il campionato così compresso favorirà i giovani che hanno bisogno di poco tempo per adattarsi gara per gara. Talento e freschezza. Da questo punto di vista vedo bene Antonio Giovinazzi su Kimi Raikkonen, per esempio”.
La speranza di tutti è che si possa dare il via ufficiale, anche perchè i test di Barcellona avevano lasciato la sensazione di un maggiore equilibrio in pista?
“Non so se posso dire di avere il tuo stesso ottimismo, sinceramente mi fido sempre poco dei test pre-stagionali. Forse i team di metà gruppo si potranno avvicinare alle tre scuderie di testa, ma non penso proprio che la battaglia per il titolo si potrebbe allargare. Da quel punto di vista tutto è rimasto inalterato con la Mercedes davanti a tutti e Ferrari e Red Bull a sgomitare alle sue spalle”.
Ci dobbiamo ancora attendere un monologo delle Frecce d’argento, dunque?
“C’è poco da dire, non sbagliano una mossa da anni. Tutto parte da un punto molto semplice: hanno una vettura che è una bomba. Con questo punto di partenza possono affrontare ogni aspetto della loro stagione con una tranquillità che soprattutto in Ferrari non hanno. Riescono a sfruttare il loro vantaggio tecnico e non danno scampo ai rivali. Nei test del Montmelò hanno messo in mostra un solo campanello d’allarme, rappresentato dal motore. La sosta forzata permetterà loro di intervenire sotto questo punto di vista e proporre una W11 che appare senza difetti”.
Ferrari e Red Bull erano fiduciose e pronte per la rivoluzione tecnica della prossima stagione che, tuttavia, è stata rimandata. Un intoppo ulteriore?
“Gli avversari confidavano parecchio nel 2021, ma ora dovranno attendere addirittura il 2022. Voglio rimanere ottimista e confido che il dominio delle Frecce d’argento possa essere messo in dubbio anche prima di quella data ma, oggettivamente, in questa era Toto Wolff e compagni stanno facendo il bello ed il cattivo tempo”.
Torniamo un momento al Montmelò. Pensi che la Ferrari fosse davvero quella che avevamo visto o si era voluta nascondere?
“Come detto, non prendo mai per oro colato quanto accade nei test, so bene che la SF1000 non aveva espresso il proprio limite, quello che preoccupa davvero erano le parole di piloti e team principal. Dopo sei giorni di lavoro ammettevano candidamente di non essere pronti a lottare per la vittoria a Melbourne, alla faccia della pretattica. Evidentemente il progetto non era nato nel migliore e dei modi, e sarebbe servito tempo. Vedremo se nella pausa avranno modo di ricucire il gap”.
Come pensi che stia vivendo questo momento il team emiliano?
“Bisogna capovolgere quanto detto per la Mercedes. A Maranello c’è tutta la pressione del mondo e, soprattutto, una monoposto che ha difetti, e non da quest’anno. Quando sei sempre costretto a rincorrere, ad inventarti la strategia particolare, l’accorgimento tecnico, sei sempre con le dita incrociate e non puoi sbagliare. A Brackley, invece, hanno talmente margine che possono “perdere tempo” studiando il DAS. Per la Ferrari tutto questo è impensabile”.
La morte di Sergio Marchionne ha inciso sicuramente negli ultimi mesi della scuderia. Manca la sua figura in seno al team?
“Un personaggio simile non è certo facile da sostituire. Ha lasciato un vuoto pesante a tutti i livelli e, forse solo ora, potremo vedere il team 2.0, diciamo così. Molto rimane sulle spalle di Mattia Binotto che, come si è visto un anno fa, è chiamato ad un lavoro clamoroso, e c’è anche chi lo critica… L’unico appunto che gli si potrebbe muovere riguarda la gestione dei piloti. Nel 2019 quanto accaduto tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel in Russia o Brasile non è stato accettabile. Ma, ancora una volta, senza una macchina valida si rischiano questi scenari, è inevitabile. Gli ordini di scuderia sono stati talvolta cervellotici ed i piloti hanno fatto troppo di testa loro. D’ora in avanti non dovrà più succedere”.
Chi, invece, appariva prontissimo per l’avvio del 2020 era Max Verstappen?
“Iniziamo con il dire che l’olandese avrebbe meritato il titolo già un anno fa per come ha guidato. Per sua sfortuna la Red Bull ha iniziato a ingranare dopo qualche corsa di troppo e, contro la Mercedes, non puoi certo concederlo. In questo 2020, invece, sembrava proprio che la RB16 fosse pronta e competitiva sin da subito e sono convinto che alla ripartenza vedremo un Max prontissimo per il successo finale. Non c’è molto da girarci attorno, lui e Leclerc vinceranno 3-4 titoli a testa in futuro, sono i fuoriclasse in divenire. So bene che ci sono anche i Lando Norris o i George Russell, ma al momento non c’è storia”.
Si potrebbe materializzare quindi uno scontro a tre per il Mondiale 2020?
“Splendido. Lewis Hamilton da un lato, a caccia dei 7 Mondiali di Michael Schumacher e dei suoi 91 Gran Premi vinti, pronto a vendere cara la pelle contro i due giovani sfidanti che farà di tutto per rimettere al proprio posto: Charles Leclerc e Max Verstappen. Ci attende una annata davvero elettrizzante. Spero veramente che si potrà correre perchè anche noi non vediamo l’ora di gustarci questo spettacolo”.
Tra i papabili non hai nominato Sebastian Vettel, lo vedi già fuori dai radar?
“Andiamoci piano a snobbare così tanto il tedesco. Sicuramente arriva da un paio di campionati non propriamente scintillanti, ma un anno fa sul passo gara spesso non aveva nulla da invidiare rispetto al vicino di box monegasco. Ok, Leclerc ha centrato 7 pole-position, laddove Seb un tempo dominava, ma un campione simile venderà ancora cara la pelle. Si trova, inoltre, all’ultimo anno di contratto e farà di tutto per rimanere a Maranello. Anche questa sarà una variabile da valutare con cura”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse