Formula 1

F1 e solidarietà. Gli aiuti ed i contributi di team e piloti per affrontare la pandemia. Ferrari e Mercedes molto attive

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La Formula Uno fa fronte comune contro il coronavirus. Il nemico da sconfiggere è quello. Dimentichiamoci per il momento Gran Premi, classifiche e vetture. La pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero deve essere il primo muro da abbattere in questo 2020. Dopodiché si potrà iniziare davvero a pensare allo sport. In questa ottica tutte le scuderie del campionato stanno investendo sforzi, economici e non, per contribuire in maniera concreta contro questo pericolo, dando man forte alla propria Nazione. Ancora una volta Ferrari e Mercedes si stanno dimostrando in prima linea per risolvere questa delicata situazione.

Il team di Maranello, per esempio, si sta concentrando a 360 gradi sul fronte coronavirus. In primo luogo la famiglia Agnelli ha, ormai da giorni, annunciato di avere donato la cospicua cifra di 10 milioni di euro a beneficio del Dipartimento della Protezione Civile, a livello nazionale, ed alla fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, per le necessità locali della Regione Piemonte. In scia si inseriscono FCA e Ferrari. Il gruppo Exor, ed i marchi automobilistici, stanno acquistando da fornitori esteri un totale di 150 respiratori ed altro materiale sanitario, per trasportarlo immediatamente in Italia. La Ferrari ha appena dato la propria disponibilità ad assistere l’azienda bolognese Siare Engineering per consentirle di raggiungere la produzione di 500 ventilatori polmonari al mese. Ma, come si suol dire, non finisce qui, dato che anche i piloti del Cavallino Rampante vogliono fare la loro parte. Charles Leclerc e Sebastian Vettel sono infatti pronti a decurtarsi volontariamente lo stipendio, seguendo quanto fatto già dai colleghi Lando Norris e Carlos Sainz della McLaren e da Lewis Hamilton.

A questo punto passiamo al team che ha permesso a quest’ultimo di vincere ben 5 titoli iridati: la Mercedes. La scuderia anglo-tedesca è in prima linea nella lotta al coronavirus, unendosi all’annuncio di 6 squadre (Red Bull Racing, Racing Point, Haas, McLaren, Renault e Williams) per unirsi nel “Progetto Pitlane” indirizzato a fornire ventilatori e altri strumenti sanitari per i reparti di terapia intensiva degli ospedali del Regno Unito. Gli obiettivi saranno 3: riconversione degli apparecchi medici già esistenti, costruzione su larga scala di ventilatori già in produzione e progettazione di nuovi con relativi test di certificazione. La Mercedes, tuttavia, non si ferma qui. Grazie alla collaborazione con lo University College di Londra, nello stabilimento di Brixworth (laddove vengono prodotte le Power Unit per la F1) sono già stati creati, in appena 100 ore di lavoro, nuovi dispositivi che inviano ossigeno ai polmoni senza la necessità di attrezzature di ventilazione, riducendo così notevolmente i tempi di produzione. Un progetto da circa 1000 dispositivi al giorno.

In poche parole Ferrari e Mercedes ma, come visto, non solo, si stanno dando battaglia ben lontani dalle piste del Mondiale di Formula Uno. Le scuderie sono impegnate in una sfida di beneficenza per aiutare in maniera concreta i propri Paesi in un momento di enorme difficoltà. Notizie importanti di colossi della tecnologia che sfruttano i propri mezzi e le proprie conoscenze per superarsi in una prova quanto mai lodevole ed encomiabile. Prima si potrà sconfiggere il coronavirus, prima si potrà tornare in pista, per poter nuovamente gustarci lo spettacolo della Formula Uno. Il sogno di tutti.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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