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F1, Ferrari e una posizione di forza sempre più traballante. Liberty Media, il diritto di veto e budget cup: tutti gli scenari

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Anche se il Mondiale di Formula Uno 2020 è tuttora fermo (ma sembra che potrà ufficialmente scattare a luglio con una doppia tappa al Red Bull Ring con il Gran Premio d’Austria) non c’è assolutamente modo di annoiarsi. Specialmente in quel di Maranello. La Ferrari, infatti, deve lavorare su molti piani. In primo luogo sta provando a raddrizzare il progetto tecnico della SF1000 (che nei test pre-stagionali del Montmelò aveva lasciato, perlomeno, a desiderare) ma i tavoli più importanti appaiono quelli fuori dalla pista.

La scuderia emiliana, infatti, deve tenere gli occhi bene aperti su diversi fronti. Nelle ultime ore, infatti, sono arrivate due “minacce” non di poco conto, sotto forma di regolamenti e proposte future. Stiamo parlando della “non necessarietà” dell’unanimità dei voti tra i partecipanti del campionato di F1, e della proposta (decisamente al ribasso) del budget cap. Proviamo ad andare con ordine.

La FIA ha messo in atto una mossa davvero importante, andando a ribaltare una regola storica. É stata aggiunta al Codice Sportivo, infatti, una clausola che spiega che in circostanze eccezionali non sarà più necessario l’accordo unanime tra tutti i partecipanti ad un campionato per prendere delle decisioni rilevanti ma sarà sufficiente la maggioranza. Nel caso della F1, per esempio, basterà il voto di 6 team su 10 per avvallare un nuovo provvedimento. Quanto sono lontani i tempi del cosiddetto “Diritto di veto”..

Secondo capitolo. Non meno importante o decisivo: il budget cap. Liberty Media lo ha messo come uno dei capisaldi della propria “mission” da quando sono sbarcati nel mondo della Formula Uno. In pieno stile americano, infatti, i nuovi proprietari vogliono dare a tutti chance di poter competere. Non è detto vincere, ma almeno essere della partita. Per gente di sport USA, nella quale vengono sempre favoriti gli ultimi per accorciare le distanze rispetto a chi ha vinto, deve essere impensabile vedere ormai da anni Mercedes e Ferrari rifilare giri di distacco a tutti, con la seconda parte del gruppo che inizia ogni gara pregando di vedere la targa di Lewis Hamilton o Sebastian Vettel quantomeno fino al termine della prima curva, dato che poi la vedono solamente nei momenti nei quali vengono doppiati.

Se fino a qualche anno fa i team potevano spendere a piacimento (con i tre top team che potevano investire cifre monstre rispetto ai rivali) dalle prossime annate la musica cambierà e parecchio. Il tetto di spesa massimo passerà a 145 milioni di dollari nel 2021 (va ricordato che solitamente la Ferrari valicava i 400 milioni annui) e potrebbe scendere ulteriormente a 130 milioni nel 2022. Ovviamente il fronte delle piccole scuderie (capeggiato dalla McLaren, che così piccola in teoria non è) fa blocco comune e, con la novità della maggioranza per far approvare la nuova regola appare inevitabile che andrà a buon fine. La Mercedes non sembra contraria, mentre Red Bull e Ferrari rimangono granitiche sulle loro posizioni.

La scuderia con il Cavallino Rampante ha mal digerito questa proposta. Inutile girarci attorno. La presa di posizione è stata immediata e durissima. Mattia Binotto, team principal ferrarista, ha tuonato per mezzo delle pagine del The Guardian, minacciando addirittura l’addio alla massima categoria del motorsport:  “Il limite di 145 milioni di dollari previsto per il 2021 è già un ridimensionato importante, se questo limite dovesse scendere ulteriormente allora potrebbe costringerci a valutare altre opzioni per garantire un futuro al nostro DNA da corsa“. Le parole del numero uno di Maranello non vanno a toccare solamente l’aspetto sportivo, quanto umano. Con un taglio simile del budget, infatti, rischierebbero di essere tagliati numerosi posti di lavori nello stabilimento.

Come detto, i tavoli sui quali il team emiliano sta lavorando sono molteplici. Mattia Binotto e l’amministratore delegato Louis Camilleri dovranno essere dei perfetti “burattinai” abili a tirare tutti i fili mantenendo un giusto equilibrio. La Ferrari vuole mantenere una posizione di leadership all’interno del Mondiale di Formula Uno, ma contemporaneamente dovrà essere impeccabile nel tessere pubbliche relazioni importanti in una situazione che si sta complicando. Diritto di veto e budget cap libero non saranno più possibili, per cui la Rossa dovrà provare a ritagliarsi il miglior scenario possibile in un mondo che sta cambiando in maniera notevole.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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