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F1, I Mondiali della Ferrari: 1958, la vittoria di Mike Hawthorn per un solo punto su Stirling Moss

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Il Mondiale di Formula Uno del 1958 si può riassumere in questo modo: 11 Gran Premi in programma, 9 mesi di lunghezza, 2 grandi rivali, un solo punto per decidere il titolo, il numero 9 della storia della massima categoria del motorsport. I grandi protagonisti del campionato furono i britannici Mike Hawthorn (Ferrari) e Stirling Moss (Vanwall). I due rivali di diedero battaglia in maniera spettacolare lungo tutto il corso del campionato. Un solo successo, ma tanta costanza per il pilota di Maranello (che portò il Emilia il quinto alloro); quattro vittorie, ma cinque pesantissimi ritiri per il portacolori del team londinese (che si aggiudicò il titolo Costruttori, primo e unico della propria esperienza in F1, che si concluderà nel 1962, dopo 11 stagioni). La differenza al termine del campionato fu di un solo punto. Una distanza record, che verrà superata solamente nel 1984 con gli 0.5 punti di distacco tra Niki Lauda e Alain Prost.

Si trattò di un Mondiale assolutamente drammatico. Si verificarono ben quattro decessi nel corso delle 11 prove in programma, due delle quali in casa Ferrari. Il nostro Luigi Musso, per esempio, perse la vita nel corso del GP di Francia, finendo la sua vita capottandosi alla Curva del Calvaire, mentre Peter Collins morì al Nürburgring schiantandosi contro un albero. Gli altri due decessi furono di Pat O’Connor, per colpa di un incidente di gruppo nel corso del primo giro della 500 Miglia di Indianapolis, infine toccò a Stuart Lewis Evans perdere la vita a causa di un incidente nel corso del GP del Marocco. Le ustioni lo portarono al decesso dopo sei giorni.

L’esordio avvenne il 19 gennaio con il Gran Premio di Argentina di Buenos Aires. Sul tracciato Juan o Oscar Galvez il successo, il settimo in carriera, andò al britannico Stirlilng Moss con 2.7 secondi su Luigi Musso (Ferrari) e 12.6 su Mike Hawthorn. Chiuse al quarto posto a quasi un minuto, invece, Juan Manuel Fangio (Maserati) che corse il cinquantesimo Gran Premio della carriera, centrando la ventinovesima ed ultima pole position.

Il campionato si spostò a Montecarlo il 18 maggio per il Gran Premio di Monaco. La vittoria se la aggiudicò il francese Maurice Trintignant su Cooper con 20.2 secondi su Luigi Musso e 39.8 sul britannico Peter Collins (Ferrari). O due grandi rivali, Moss e Hawthorn, chiusero anzitempo le rispettive gare per problemi tecnici.

La terza tappa della stagione fu il Gran Premio d’Olanda di Zandvoort del 26 maggio. Stirling Moss dominò in lungo ed in largo con 47.9 secondi sullo statunitense Harry Schell (BRM) e 1:42 sul suo compagno di squadra, il francese Jean Behra. Quinta posizione per Hawthorn ad oltre un giro, ma con il giro più veloce in gara.

Come tradizione a fine maggio (esattamente 4 giorni dopo la tappa olandese) si corse la 500 Miglia di Indianapolis. Al via solamente piloti di casa, gioco forza, con il successo per Jimmy Bryan su Epperly-Offenhauser davanti a George Amick e Johnny Boyd.

Il 15 giugno toccò al quinto appuntamento dell’annata: il Gran Premio del Belgio. Sul circuito di Spa (ancora nella versione di 14,1 chilometri) la vittoria se la aggiudicò il britannico Tony Brooks su Vanwall davanti a Hawthorn, distante 20.7 secondi, e il connazionale Stuart Lewis-Evans a 3 minuti esatti. Stirling Moss venne tradito dal motore al via, non completando nemmeno un giro.

La sesta gara della stagione fu il Gran Premio di Francia, Si disputò sul tracciato di Reims (8,3 chilometri) e vide il dominio di Mike Hawthorn che centrò pole position e vittoria con 24.6 secondi proprio su Moss, mentre al terzo posto si classificò il tedesco Wolfgang von Trips su Ferrari a 59.7. Per Hawtrhorn si tratterà dell’ultimo successo della carriera, mentre per Juan Manuel Fangio sarà l’ultima gara della sua leggendaria epopea nella massima serie del motorsport.

Il 19 luglio il Mondiale si spostò nel Northamptonshire per il Gran Premio di Gran Bretagna. Si corse, come sempre, sulla pista di Silverston e vide la doppietta Ferrari, con il padrone di casa Peter Collins primo con 24.2 secondi su Hawthorn, mentre completò il podio l’ennesimo britannico, Roy Salvadori su Cooper a 50.6. Ancora un ritiro, invece, per Stirling Moss, appiedato dal motore dopo 21 dei 75 giri previsti.

L’estate proseguì con il classico appuntamento del Gran Premio di Germania. Sull’affascinante scenario del Nürburgring, con i suoi 22,810 chilometri, arrivò il trionfo di Tony Brooks con 3:29 su Roy Salvadori e 5:11 su Maurice Trintignant. Ancora una volta doppio ritiro per Hawthorn (rottura delle frizione) e Stirling Moss che, tuttavia, conquistò un punto utile per la classifica.

Si arrivò, quindi, nella fase clou della stagione. La nona tappa fu il Gran Premio del Portogallo sul circuito cittadino di Boavista con i suoi 7,5 chilometri. La vittoria se la aggiudicò Stirling Moss con ben 5:12 su Mike Hawthorn, mentre al terzo posto si piazzò Stuart Lewis-Evans a un giro. Con la sua nona vittoria della carriera Moss racimola un altro punticino sul rivale, per una classifica sempre più serrata.

Il penultimo appuntamento del campionato fu l’immancabile Gran Premio di Italia di Monza. Il 7 settembre fu Tony Brooks a tagliare il traguardo in prima posizione con 24.2 secondi su Mike Hawthorn e 28.3 sullo statunitense Phil Hill su Ferrari. Ennesimo ritiro per Stirling Moss, questa volta messo ko dal cambio. Un passo falso che, a questo punto, gli costò il titolo.

L’ultima gara, infatti, fu il Gran Premio del Marocco (che non si disputerà più in seguito). Il 19 ottobre si corse sul tracciato di Casablanca (con i suoi 7,618 chilometri) e Moss piazzò il successo conclusivo (comandando dal primo all’ultimo giro), precedendo proprio il rivale Hawthorn staccato di 1:24, Con questo secondo posto (davanti al fido “scudiero” Phil Hill a coprirgli le spalle) il britannico della Ferrari chiuse la sua carriera e conquistò il suo primo ed unico titolo, in una prova nella quale mise a segno anche il suo ultimo podio in Formula Uno (il diciottesimo) e l’ultima pole position (la quarta).

La classifica finale fu davvero incredibile. Mike Hawthorn centrò l’alloro iridato con 42 punti, contro i 41 di Stirlin Moss, quindi terzo Tony Brooks, distantissimo, a 24 punti. Il titolo Costruttori, invece, andò alla Vanwall con 48 punti contro i 40 della Ferrari ed i 31 della Cooper. Come consuetudine di quell’epoca del motorsport, si disputarono anche altre cinque gare, non valide per il Mondiale. Mike Hawthorn vinse il Glover Trophy di Goodwood, mentre Stirling Moss si aggiudicò il BARC Aintree 200 e il Grand Prix de Caen, corsi entrambi con la Cooper.

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Lapresse

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