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F1, la lunga sosta in soccorso della Ferrari: possibile sviluppo lampo del DAS in stile Mercedes?

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I motori sono spenti e lo saranno ancora per un po’. L’emergenza Covid-19 è sempre evidente e i Paesi sono messi a dura prova dalla diffusione del famigerato Coronavirus. Il mondo dello sport ne ha dovuto prendere atto e quindi tutto fermo.

Il Circus della F1, dunque, attende tempi migliori, dopo che negli ultimi giorni è arrivato anche il rinvio del GP del Canada, previsto il 14 giugno. La sensazione è che anche l’appuntamento in Francia, programmato due settimane dopo, sia a rischio e forse degli spiragli vi potrebbero essere in Austria (a porte chiuse?). Le ipotesi sul tavolo sono diverse, ma ogni decisione dipenderà da come tutto evolverà, anche da un punto di vista politico-gestionale.

In questo momento di pausa, quindi, i team possono pensare a futuri sviluppi? Le idee non mancano, ma allo stato attuale delle cose il lavoro delle squadre di F1 è sospeso. “A seguito dell’approvazione unanime da parte del gruppo strategico della F1, della commissione e di tutti i team”, si legge nel comunicato stampa ufficiale diramato dalla Federazione internazionale dell’automobile (7 aprile), “il Consiglio mondiale ha ratificato attraverso un voto elettronico la decisione di estendere il periodo di chiusura delle fabbriche da 21 a 35 giorni, che dovranno essere rispettati a marzo, aprile e/o maggio, per tutti i concorrenti e i costruttori di motori. Ulteriori discussioni riguardanti questo argomento restano aperte tra la FIA, la F1 e tutti i team, alla luce dell’impatto globale del Covid-19”.

Parlando di studi di progetti, però, lo stop permetterà ai tecnici di trovare le migliori strategie di sviluppo per migliorare le prestazioni della monoposto. La Ferrari, da questo punto di vista, ha qualche nodo da sciogliere e la pista avrebbe aiutato di più a capire quale strada seguire. Per quanto visto nei test a Barcellona (Spagna), la SF1000 aveva dimostrato dei chiari miglioramenti nei tratti misti e qualche deficienza in accelerazione. Al contrario, Mercedes aveva impressionato per costanza di rendimento e il sistema DAS (Dual Axis Steering System), che corregge la convergenza degli pneumatici anteriori con un movimento avanti e indietro del volante, è stato un modo per fare le spalle larghe. Certo, a Brackley qualche problemino lo hanno anche avuto, viste le criticità sulle power-unit, ma questo break potrebbe essere un toccasana.

In Ferrari, quindi, si potrebbe pensare a replicare il citato DAS? La risposta è più no che sì. Questo dispositivo porta con sé tante incognite e non si conoscono i benefici effettivi con esattezza. Indubbiamente degli aspetti positivi ci sono però sono sempre da associare agli “effetti collaterali”. Secondo quello che si sa, il sistema dovrebbe aiutare a ridurre il consumo degli pneumatici e contemporaneamente diminuire il drag in rettilineo. La Rossa dovrebbe tener conto dei tempi di realizzazione e poi di un altro fattore: l’irregolarità del DAS nel 2021. Nonostante vi sia stato lo slittamento delle nuove regole tecniche nel 2022, non cambia il fatto che la soluzione introdotta dalla Mercedes non sarà conforme alle norme l’anno venturo, rispettando dunque l’articolo 10.4.2 del regolamento. A Maranello, quindi, potranno impegnarsi nella progettazione di questo particolare, ben sapendo che lo stesso non sarà regolare nei prossimi mesi? Difficile.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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