Ciclismo
Freccia Vallone 1950: l’assolo irresistibile e la vittoria in solitaria di Fausto Coppi
Il Campionissimo Fausto Coppi era un atleta che di rado vinceva in modo banale. Nelle Classiche come nelle frazioni dei Grandi Giri, il novese era solito mietere successi con quegli attacchi a lunga gittata che gli hanno permesso di entrare nel mito. D’altronde, non essendo lui in possesso di un grande spunto veloce, nelle gare in linea, in particolar modo, era chiamato a staccare tutti se voleva tagliare il traguardo a braccia alzate. Tra le tante imprese degne di nota del piemontese, c’è anche quella fatta alla Freccia Vallone del 1950, manifestazione nella quale, tutt’oggi, detiene il record come il corridore ad aver trionfato con il maggior distacco sul secondo.
L’Airone arriva alla Freccia Vallone del ’50 reduce dal terzo posto dell’anno prima. Sulle strade di quella classica delle Ardenne che al tempo, probabilmente, era anche più sentita della Liegi-Bastogne-Liegi, si era dovuto arrendere in volata a una delle sue storiche nemesi: il fiammingo Rik Van Steenbergen. Per potersi prendere la rivincita, Coppi aveva preparato la primavera della prima stagione nel nuovo decennio in maniera certosina. Tre settimane prima della gara che si snoda tra le viuzze della Vallonia, oltretutto, si era aggiudicato la Parigi-Roubaix.
La Freccia Vallone 1950 prende il via il 1° maggio da Charleroi. L’Airone si muove a Spa, a 85 chilometri dall’arrivo, nella quarta delle otte cotes in programma. Il suo allungo è irresistibile. Nessuno riesce a contenerlo. Al traguardo manca ancora molto, ma grazie alle sue eccelse doti sul passo, il Campionissimo, dopo lo scollinamento, continua a guadagnare sugli inseguitori. In breve tempo diventa irraggiungibile per tutti. Coppi completa la prova in 6h24’40”, il secondo, il grande classicomane belga Raymond Impanis, arriverà a 5’05” dal novese.
luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse