Artistica
Ginnastica artistica, Olimpiadi spostate al 2021: chi ne trae vantaggio e chi viene penalizzato
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate al prossimo anno a causa dell’emergenza coronavirus che ha colpito tutto il mondo, la pandemia ci ha travolto e ha fermato non soltanto l’attività sportiva ma anche la vita quotidiana dei cittadini di tutto il pianeta. I Giochi sono stati rimandati di dodici mesi e chiaramente questo posticipo rimescola tutte le carte in tavola anche perché nell’arco di un’intera stagione possono cambiare i valori dei vari atleti e il risultato delle gare potrebbe essere diverso rispetto a quello che avremmo visto tra pochi mesi. Chi trae vantaggio e chi viene penalizzato da questa situazione?
A Simone Biles non cambia nulla, avrà sì un anno in più sulle spalle (ha appena spento le 23 candeline) ma è una fuoriclasse senza eguali che è imbattibile: dovrà soltanto mantenere la concentrazione per dodici mesi in più e presentarsi a Tokyo per dominare in lungo e in largo. La Reginetta della Polvere di Magnesio inscenerà uno show di rara bellezza condito dalle sue proverbiali difficoltà acrobatiche, sappiamo benissimo che ha già l’oro al collo nel concorso generale individuale e vorrà ripetere le magie di Rio 2016 trionfando anche al volteggio e al corpo libero, magari aggiungendo il titolo alla trave sfuggitole in Brasile a causa di un grave errore.
La statunitense non potrà moltissimo alle parallele asimmetriche dove la belga Nina Derwael ha una marcia in più, l’Airone ha vinto gli ultimi due titoli iridati sugli staggi e ha tutte le capacità per mantenersi ad altissimi livelli tecnici: la fiamminga non ha mai sbagliato da professionista, dovrà cercare di mantenere questa forma e questo acume tattico difendendosi dalle rivali più quotate tra cui emergono le russe. Angelina Melnikova (da podio anche nell’all-around e al corpo libero, la bionda di Voronez ha la voglia di confermarsi a questi livelli, da capitana della Nazionale) e le tante giovani tra cui anche la tanto temibile Viktoria Listunova, classe 2005 che diventerà senior nel 2021 e che dunque avrebbe il diritto di competere ai Giochi a meno di un clamoroso cambio di regolamento che escluda chi compie i 16 anni nella stagione in corso. I valori in campo americano potrebbero sicuramente mutare e la formazione da costruire attorno a Simone Biles è un vero e proprio rebus: Jade Carey sarà individualista, Morgan Hurd va recuperata, Sunisa Lee è una carta pesante da giocare ma non mancano i punti interrogativi.
Il posticipo potrebbe frenare l’entusiasmo delle nostre Fate, reduci dal bronzo a squadre dei Mondiali: Giorgia Villa e compagne avranno più tempo per migliorare, studiare nuovi elementi, mettere a punto gli esercizi ma l’onda lunga del podio iridato andava sfruttata ed era proprio in questo momento che le nostre portacolori potevano davvero pungere senza dover aspettare. La Cina dispone di un movimento infinito e l’anno in più potrebbe non cambiare gli equilibri (quasi inutile fare dei nomi vista la facilità con cui cambiano le interpreti), la francese Melanie De Jesus Dos Santos lavorerà in palestra dopo aver vinto il titolo europeo, veterane come la canadese Ellie Black, la tedesca Ellie Seitz, la brasiliana Flavia Saraiva, le britanniche Rebecca ed Ellie Downie dovranno stringere i denti e non sarà così semplice. Capitolo Vanessa Ferrari a parte: la Campionessa del Mondo 2006 deve ancora qualificarsi ufficialmente ma a 30 anni vuole azzannare ancora e insegue quella medaglia sfuggitale per un soffio a Londra e Rio. Il Giappone gareggerà in casa, atlete del calibro di Mai Murakami e Asuka Teramoto vogliono pungere e hanno i mezzi per farlo, è l’occasione della vita e un anno in più non le fermerà di certo. La russa Aliya Mustafina sembra ormai essere una ex atleta.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse