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Giro delle Fiandre 1990: Moreno Argentin e quell’urlo che l’Italia attendeva da 23 anni!

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Dopo le tre vittorie consecutive alla Liegi-Bastogne-Liegi dal 1985 al 1987 (per poi calare il poker nel 1991), nel 1990 il Belgio chiamò nuovamente Moreno Argentin, con addosso la maglia di campione italiano conquistata l’anno precedente. Il veneto centrò, in una volata a due, la vittoria nella settantaquattresima edizione del Giro delle Fiandre davanti al padrone di casa Rudy Dhaenens. L’ex campione del mondo di Colorado Springs 1986 riuscì a piazzare l’attacco vincente sul muro di Grammont, dove soltanto Dhaenens riuscì a resistergli. Il terzo gradino del podio toccò all’olandese John Talen, mentre Maurizio Fondriest riuscì a concludere la Ronde al quinto posto.

Sono già passati trent’anni da quel trionfo azzurro che stiamo ripercorrendo in una stagione attualmente ‘congelata’. Argentin, ai tempi portacolori dell’Ariostea, si trovava in una fase decisiva, con addosso la responsabilità di un Mondiale vinto a soli 26 anni, tre Liegi, un Lombardia, e una nuova squadra, nuovi obiettivi. Nell’Inferno del Nord, senza grandi aspettative, circondato da quei ‘muri’ su cui inerpicarsi, dopo oltre 250 chilometri di gara, si ritrovò da solo con Dhaenens, proseguendo di comune accordo dopo la stoccata decisiva sul Grammont.

Occhiate di sfida sui Bosberg, e un unico obiettivo: la vittoria. Moreno era sicuramente il più veloce dei due, quindi aveva già qualche speranza in più. E fu proprio così. Dopo quei 15 chilometri di sfida, la volata di Meerbeke premiò il campione di San Donà di Piave. Ventitré anni dopo Dino Zandegù, la Ronde fu nuovamente nostra, fu nuovamente azzurra. E nemmeno due settimane più tardi, Argentin riuscì a conquistare la sua prima Freccia Vallone, per poi ripetersi nel 1991 e nel 1994.

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lisa.guadagnini@oasport.it

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Foto: Lapresse

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