Ciclismo
Giro di Lombardia 1952: l’urlo di Giuseppe Minardi dopo le due Sanremo sfiorate
Giuseppe Minardi, deceduto il 21 gennaio 2019 all’età di novant’anni, può essere considerato uno dei corridori più in vista dell’Italia degli anni Cinquanta. La sua carriera professionistica fu piuttosto breve (dal 1949 al 1958), ma in questo arco temporale riuscì a togliersi numerose soddisfazioni: i risultati di maggior prestigio furono le sei vittorie di tappa al Giro d’Italia, dove per due giorni vestì anche la maglia rosa, il Giro del Piemonte 1955 e, soprattutto, il Giro di Lombardia 1952.
Minardi nacque il 18 marzo 1928 a Solarolo, piccolo comune in provincia di Ravenna, da una famiglia estremamente povera. Riuscì a mettersi in luce già da dilettante vincendo la Milano-Rapallo e il trofeo Matteotti, successi entrambi datati 1949. Proprio durante quell’anno fece il grande salto tra i professionisti unendosi alla Legnano, con la quale gareggiò fino al 1955 ottenendo i risultati migliori della propria carriera. La prima grande soddisfazione fu la vittoria della tappa Foggia-Pescara al Giro d’Italia 1951, che fu l’antipasto per quella che rimane senza dubbio la sua miglior stagione, il 1952.
Dopo aver mancato di un soffio il trionfo alla Milano-Sanremo, dove giunse secondo alle spalle di Loretto Petrucci, Minardi confermò il proprio stato di grazia aggiudicandosi il Giro di Campania, la tappa di Genova al Giro d’Italia e la Tre Valli Varesine. Sfiorò anche la vittoria del Campionato italiano, dove si dovette arrendere per mezzo punto a Gino Bartali. Il colpo grosso della sua carriera arrivò, però, soltanto a fine stagione, per l’esattezza il 26 ottobre, quando con il tempo di 6h03’36” conquistò in volata il prestigioso Giro di Lombardia, chiudendo davanti al compagno di squadra Nino Defilippis e ad Arrigo Padovan.
Il 1953, invece, si aprì con un altro secondo posto alla Milano-Sanremo: fu ancora una volta Petrucci a negargli la possibilità di vincere una corsa davvero stregata per il corridore romagnolo. La gioia più grande dell’anno fu la vittoria della sesta tappa del Giro d’Italia, quella Napoli-Roma che si concluse allo stadio Olimpico, inaugurato proprio quel giorno e debordante di entusiasmo per il successo di un italiano. Estremamente significative le dichiarazioni del Pipaza a distanza di anni da quell’emozionante corsa: “Nei pochi secondi che ci separavano dallo stadio, pensai di essere troppo in debito di forze per poter reggere la volata. In altre parole ero assai pessimista, ma quando entrammo all’Olimpico, provai una sensazione che credevo possibile solo nel mondo dei sogni. Il boato della folla in quel catino enorme, imparagonabile con quei velodromi che al tempo frequentavamo, fu per me come l’incanto di una magia. Ritrovai tutte le forze ed una determinazione che, in tale entità, non ritrovai più in carriera. Vinsi una corsa importante, forse storica, ma quei novantamila festanti continuarono a non farmi sentire il peso dello sforzo per oltre mezzora”.
[sc name=”banner-article”]
CLICCA QUI PER TUTTE LE NOTIZIE DI CICLISMO
antonio.lucia@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter