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Giro d’Italia 2013: la prima maglia rosa di Vincenzo Nibali. La consacrazione dello Squalo tra i grandi del ciclismo

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Erano già arrivati il trionfo eccezionale alla Vuelta di Spagna nel 2010 e lo spettacolare podio al Tour de France 2012, la vera e propria consacrazione di Vincenzo Nibali però non può che essere stata il capolavoro al Giro d’Italia 2013. Una Corsa Rosa dominata davvero in lungo e in largo per lo Squalo che ha lasciato la concorrenza a più di 4′.

In gestione nella prima settimana, piuttosto semplice, lo Squalo dello Stretto in maglia Astana è andato a prendersi il simbolo del primato praticamente all’ottava tappa, portandolo fino alla fine. Nella cronometro di Saltara vinta da Dowsett ha dato dimostrazione di non subire le prove contro il tempo e da lì ha iniziato a dar spettacolo in salita. Tutti si aspettavano la sfida con Bradley Wiggins, che l’anno precedente era riuscito a distruggere tutti al Tour de France, ma il britannico ha alzato bandiera bianca in anticipo.

Uno scontro diretto dunque con Rigoberto Uran (Team Sky) e Cadel Evans (BMC) che c’è stato fino all’arrivo di Bardonecchia, dove il siciliano ha attaccato, iniziando a mettere le prime distanze tra sé e i rivali (il successo di tappa è arrivato in seguito, vista la squalifica di Mauro Santambrogio). Nelle ultime due frazioni alpine poi c’è stato davvero poco da fare per i rivali, con Nibali che ha fatto il vuoto: prima nella cronoscalata da Mori a Polsa, poi con l’assolo che tutti ricorderanno sotto la neve delle Tre Cime di Lavaredo. Uno scenario migliore non poteva esserci per legittimare la Maglia Rosa portata poi il giorno successivo nella passerella conclusiva di Brescia.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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