Ciclismo
Giro d’Italia 2020: quando si svolgerà? Il percorso verrà modificato? Ipotesi e possibili scenari
Il Giro d’Italia 2020 non si correrà regolarmente durante il mese di maggio a causa dell’emergenza coronavirus che ha colpito tutto il mondo, la pandemia ha invaso il globo intero e sta costringendo in casa oltre quattro miliardi di persone: la maggior parte delle attività si è fermata, lo stop allo sport perdura ormai da un mese e non si sa ancora quando si potrà tornare a pedalare. La Corsa Rosa è stata rinviata a data da destinarsi, la speranza è quella di poterla recuperare una volta che verrà sconfitto Covid-19 e si stanno già facendo delle ipotesi sul nuovo possibile calendario di uno degli eventi più cari agli abitanti del Bel Paese.
L’UCI sta valutando varie opzioni, tutto dipenderà da quando la curva epidemica si abbasserà in maniera importante e da quando si potrà tornare in gruppo: si riuscirà, ad esempio, a correre il Tour de France tra fine giugno e inizio luglio oppure verrà posticipato di un mese? Il Giro d’Italia 2020 potrebbe andare in scena tra il 3 e il 25 ottobre, sulla distanza canonica delle 21 tappe e lungo un percorso che andrà sicuramente modificato rispetto a quello presentato lo scorso autunno anche perché le prime tre frazioni non potranno svolgersi in Ungheria. La Corsa Rosa potrebbe dunque avere luogo subito dopo i Mondiali, in una collocazione inconsueta che la renderebbe l’ultima corsa a tappe di tre settimane di questa stagione menomata per ovvi motivi.
QUANDO SI SVOLGERÀ IL GIRO D’ITALIA 2020?
Il Giro d’Italia 2020 potrebbe svolgersi dal 3 al 25 ottobre, questa è l’ipotesi che al momento sembra più concreta ma naturalmente dipenderà dallo sviluppo della pandemia e anche dalla collocazione in calendario degli altri eventi (Tour de France e Vuelta di Spagna potrebbero disputarsi tra luglio e agosto).
QUALE SARÀ IL PERCORSO DEL GIRO D’ITALIA 2020? CI SARANNO DELLE MODIFICHE?
Il percorso del Giro d’Italia 2020 era stato presentato a novembre quando non si sapeva nulla del coronavirus. Le prime tre tappe si sarebbero dovute disputare in Ungheria (una cronometro individuale di 8,6 km a Budapest e due frazioni per velocisti) ma sicuramente non si potranno replicare in autunno, gli organizzatori di RCS Sport dovranno ridisegnare la Grande Partenza e al momento non ci sono concrete ipotesi. La Sicilia avrebbe poi ospitato le successive tre tappe tra cui la scalata dell’Etna dal versante inedito di Piano Provenzana: primo arrivo in salita dopo 18,2 km di ascesa al 6,8% di pendenza media con gli ultimi 3 km costantemente al 9%.
Si prevedeva poi una risalita dello Stivale transitando per Calabria, Puglia, Marche fino ad arrivare alla tappa di Cesenatico sul tracciato dell’impegnativa Nove Colli (la Gran Fondo più importante d’Italia, quest’anno cancellata). Si potrebbe salvare questa parte centrale del Giro, il problema potrebbe arrivare però per i tapponi alpini al Nord visto che si potrebbe fare i conti con avverse condizioni meteo e non è semplice andare oltre i 2000 metri s.l.m. in quel periodo dell’anno.
Dopo la Cronometro del Prosecco (33,7 km tra Conegliano e Valdobbiadene) e l’arrivo in salita a Piancavallo, l’ultima salita sarebbe stata davvero da incubo: Udine-San Daniele del Friuli (il Monte di Ragogna andava scalato tre volte, sono 2,8 km al 10,4% di pendenza media!), il giorno successivo ci sarebbe stata la Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio con oltre 5000 metri di dislivello (Forcella Valbona, Monte Bondone, Passo Durone). A seguire le due tappe simbolo del Giro d’Italia 2020: la Pinzolo-Laghi di Cancano con lo Stelvio e un arrivo inedito in salita, la Alba-Sestriere si preannunciava mitologica con Colle dell’Agnello e Izoard. Grande chiusura con un cronometro di 16 km a Milano.
Abbiamo usato il condizionale perché non c’è la certezza che le tappe previste vengano disputate, alcune potrebbero andare in scena mentre altre potrebbero essere riviste per cause di forza maggiore. Ne sapremo di più nei prossimi mesi, sperando di sconfiggere presto il coronavirus.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Valerio Origo