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Golf, come si tornerà a giocare: riapertura dei campi in vista, le regole da rispettare

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Il golf è fermo ovunque da sei settimane, sono fermi European Tour e PGA Tour e tutto lo sport in generale. Nelle prossime settimane potrebbe però esserci un lento ritorno verso una situazione più incoraggiante per il mondo dello sport e in particolare è proprio il golf che potrebbe essere tra le prime attività a tornare alla luce.

Il PGA Tour ha fissato la data ufficiale per il ritorno sui fairway dei campioni della disciplina, si giocherà dall’11 al 14 giugno 2020 il Charles Schwab Challenge all’ex Colonial Invitational a Forth Worth in Texas. Si giocherà naturalmente a porte chiuse così come per i seguenti appuntamenti di giugno, il calendario del Tour americano è stato completamente riformato per questi mesi a venire con il primo Major della stagione, il PGA Championship, in programma la prima settimana di agosto.

In Europa le cose restano più complicate, anche per una questione geografica. Moltissimi eventi sono stati rinviati, tra i quali gli Open d’Irlanda, di Scozia, di Francia e il prestigioso BMW International che l’anno scorso fu terra di conquista del nostro Andrea Pavan. In Italia qualche buona notizia effettivamente nelle ultime ore è uscita. Il presidente della FIG Franco Chimenti ha dato infatti la possibilità ai circoli di poter riniziare la manutenzione sui percorsi ed esiste una possibilità che nell’arco di un mese o poco più si possa anche tornare in campo.

Una domanda che può sorgere spontanea è la seguente: perché il golf si sta muovendo in anticipo rispetto a tanti altri sport? Naturalmente la questione è abbastanza semplice. Il golf è uno sport non solo individuale ma dove il contatto con altre persone può essere tranquillamente evitato senza particolari controindicazioni. Un golfista che sia consapevole di dover rinunciare alla birretta post giro e alle aree comuni potrebbe tranquillamente utilizzare le infrastrutture in totale autonomia senza venire in contatto con altri giocatori mettendo in pericolo la salute propria o di questi ultimi.

I campi da golf potrebbero dunque essere davvero una delle prime infrastrutture ad aprire nella ormai celebre fase 2 del Governo e a questo riguardo la Federgolf si sta operando per lasciare ai giocatori delle indicazioni formali da rispettare in questa delicata situazione. Un documento ufficiale che prevede naturalmente degli obblighi da rispettare: è vietato scambiare sacche, palline o bastoni con altri giocatori, è consigliato di non usare i rastrelli per sistemare il bunker dopo un’uscita ma preferire ad essi i propri bastoni o i semplici piedi e di allungare ad un quarto d’ora l’intervallo tra due partenze dal tee, di modo da ridurre il rischio di incontrarsi lungo il percorso. Infine i giocatori potranno svolgere la propria attività solamente lungo nove buche (anziché le regolari 18) e dopo conferma di prenotazione. Tutte le strutture dovranno anche naturalmente anche garantire l’igienizzazione dell’area e provvedere ad installare degli appositi distributori di gel disinfettante, per permettere la più totale prevenzione dei rischi di contagio.

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